sciovìa
sf. [sec. XX; da sci+via]. Impianto funicolare terrestre, detto anche skilift, adibito al trasporto di persone lungo pendii, in cui la via di corsa è costituita da una pista innevata; è destinato al solo traino in salita di sciatori che calzano gli sci. Si tratta di impianti monofune ad anello chiuso a moto continuo, in cui la fune portante-traente segue il profilo del terreno; ciò richiede un numero adeguato di sostegni per la fune, di norma piloni o tralicci metallici a sbalzo o a portale, la cui sommità è dotata di rulliere o puleggeper lo scorrimento della fune cui sono agganciati i morsettiella sospensione dell'organo di traino. Le rulliere sono del tipo oscillante, a più ruote con gola profonda ricoperta di gomma, sia di sostegno sia di pressione per seguire il profilo del terreno. Le sciovie seguono pendenze in media di 55º e hanno tratte lunghe fino a qualche centinaio di metri. Sono quasi sempre monoposto e il traino viene effettuato mediante una funicella lunga 7-8 m avvolta in un contenitore a molla, per consentire un avviamento progressivo, solidamente collegato al morsetto della sospensione; all'estremo della funicella è fissato un piattello che lo sciatore pone fra le gambe. Esistono anche sistemi di traino ad aste rigide telescopiche nei quali il morsetto si serra automaticamente sulla fune per lo sforzo esercitato dallo sciatore sul piattello di appoggio. La fune traente-portante è mossa da un motore elettrico che aziona una puleggia motrice e di rinvio, collocato normalmente a valle; a monte vi sono solo pulegge di rinvio; ciò consente di avere sciovie con tracciati planimetrici diversi, anche triangolari o trapezoidali aperti, tali da coprire notevoli distanze e dislivelli. La velocità media è dell'ordine di 2-4 m/s; la pendenza massima longitudinale superabile è di 75º; la potenzialità di trasporto varia in rapporto alla lunghezza delle tratte, e in media è di 800-900 persone l'ora.