vite (ingegneria, geometria, aeronautica e sport)
Indicesf. [sec. XV; da vite (botanica) per la forma a spirale dei viticci].
1) Elemento metallico (talvolta anche in legno o plastica) impiegato per realizzare collegamenti facilmente smontabili. Una vite è costituita da gambo e testa. Il gambo può essere filettato completamente o solo in parte, ed è solitamente cilindrico (è conico solo nelle viti per legno); la testa può avere forme e dimensioni diverse (ma sempre rispondenti a norme UNI): cilindrica, quadra, esagonale, mezza tonda, a goccia di sego, svasata. Esistono anche viti senza testa: sono i grani, o viti passanti, in quanto servono per collegamenti interni, e i prigionieri, a stelo cilindrico con le due estremità filettate. Le viti a testa quadra o esagonale vengono fatte ruotare con le apposite chiavi, fisse o regolabili; quelle a testa tonda invece hanno tradizionalmente un intaglio per il cacciavite, ma si vanno rapidamente diffondendo le teste con impronta a croce, esagonale o a stella, che richiedono un cacciavite con punta speciale, ma sono più adatte all'avvitamento con i cacciaviti elettrici o ad aria compressa usati nella produzione di serie; queste impronte, inoltre, consentono di bloccare le viti con coppie di serraggio molto più forti di quelle consentite dall'intaglio. Le viti autofilettanti sono usate per collegare parti in lamiera, senza che i fori nella lamiera stessa debbano essere filettati: è la stessa vite che, essendo cementata e temperata, crea per deformazione plastica il filetto nei pezzi da unire. Le stesse viti autofilettanti sono sempre più spesso usate per il collegamento di parti realizzate in materiale termoplastico. Le viti per truciolare, di aspetto simile alle viti autofilettanti, ma con filetto più profondo, sono invece usate sui pannelli di truciolare, nei quali le normali viti da legno non fanno presa sufficiente. Il filetto delle viti, che può essere ottenuto per asportazione di truciolo mediante appositi utensili (filiere), ma molto più economicamente mediante rullatura può avere caratteristiche diverse: in Europa è prevalente la filettatura ISO. Su macchine di origine americana si trovano viti con le filettature più in uso negli USA: NC (National Coarse) e NF (National Fine). Le filettature delle viti autofilettanti e per truciolare, pur non avendo un nome specifico, sono unificate in apposite tabelle, che definiscono anche (come per tutte le altre viti) i diametri, le dimensioni della testa, le lunghezze raccomandate ecc. Dal punto di vista della meccanica la vite è una macchina semplice che può essere considerata come un caso particolare di piano inclinato con forza motrice Fm parallela alla base e con altezza uguale al passo p; per equilibrare la forza resistente, Fr, diretta secondo l'asse della vite, bisogna applicare in un punto P del filetto una forza Fm in direzione normale al piano individuato dall'asse della vite e dal raggio passante per P, che soddisfi la relazione: Fr:Fm=2πr:p.
2) Per estensione, di organi, elementi ecc., che hanno forma simile alle viti: A) nei torni, vite madre, vite di precisione che comanda il movimento del carrello portautensili nell'esecuzione di filettature. B) Parte ruotante interna del cilindro di un estrusore, avente lo scopo di omogeneizzare, comprimere e far uscire attraverso la matrice il materiale; è conformata in funzione del tipo di materiale da trattare, che ne fa variare il tipo di avvolgimento a elica delle spire. C) Vite senza fine o vite perpetua, elemento di ingranaggio costituito da una vite cilindrica e da una ruota elicoidale o cilindrica a essa ortogonale: l'elemento è tale che se la ruota ha n denti, a ogni giro della vite corrisponde la rotazione della ruota di un angolo pari a 2π/n. Ciò permette una notevole riduzione della velocità all'uscita di alberi collegati alla vite senza fine.
3) In geometria, vite di Saint-Gilles, tipo di elicoide cerchiato.
4) Loc. avv.: a vite, a spirale, di forma elicoidale: tappo, chiusura a vite.
5) In aeronautica, condizione di volo tipica delle incidenze per le quali l'ala di un aereo (il cui muso è orientato verso l'asse della vite) è parzialmente o totalmente in condizioni di stallo; il velivolo, pertanto, scende rapidamente roteando sul suo asse longitudinale. Nella vite la traiettoria del baricentro del velivolo è costituita da un'elica di passo elevato in rapporto al raggio; il peso del velivolo può approssimativamente essere equilibrato dalla sua resistenza e la forza centrifuga dalla sua pur ridotta portanza. L'entrata in vite comporta vistose, rapide perdite di quota, cui sono da aggiungersi quelle, spesso molto rilevanti, che si riscontrano nella manovra di uscita dalla vite, per cui è considerata una condizione molto pericolosa. Nonostante i considerevoli studi dedicati a tale problema, esso è ancora un fenomeno che non trova precise spiegazioni; pertanto, durante le prove di volo intese ad accertare il comportamento in vite di nuovi prototipi si ricorre di norma all'installazione di paracadute antivite.
6) Nei tuffi, l'avvitamento eseguito dal tuffatore che, dopo essersi staccato dalla piattaforma o dal trampolino, riesce a far effettuare al corpo un giro completo nell'asse della lunghezza.