Roberta Metsola è la nuova presidente del Parlamento Europeo

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Maltese, 43 anni, esponente del Ppe, è la più giovane presidente mai eletta a Strasburgo.

Con una maggioranza schiacciante, Roberta Metsola è diventata la più giovane presidente del Parlamento Europeo. L’ok dell’aula è arrivato il 18 gennaio 2022, a seguito della prematura scomparsa del suo predecessore David Sassoli, avvenuta la settimana precedente. A votarla è stato un ampio fronte di 458 eurodeputati su 690. Un numero più che sufficiente a garantirle la vittoria al primo turno sulle rivali, la candidata dei Verdi, la svedese Alice Kuhnke (101 voti) e quella de La Sinistra, la spagnola Sira Rego, (ferma a 57).

Chi è Roberta Metsola

Maltese, esponente del Ppe, Metsola ha dedicato le sue prime parole da presidente al suo predecessore Sassoli: «La prima cosa che vorrei fare, come presidente, è raccogliere l'eredità che ci ha lasciato David Sassoli. David era un combattente per l'Europa, per noi, per questo Parlamento. Credeva nel potere dell'Europa di forgiare un nuovo percorso in questo mondo. Grazie David».
In patria il suo partito di riferimento è il Partit Nazzjonalista. Si è dichiarata più volte un europeista convinta, raccontando, di aver partecipato attivamente affinché Malta entrasse a far parte della Ue (cosa poi avvenuta nel 2004).

Avvocata, specializzata in diritto europeo, Metsola comincia il suo percorso istituzionale nel 2004, lavorando per la Rappresentanza Permanente di Malta a Bruxelles. Nel 2009 si candida per la prima volta alle elezioni europee, assieme al marito, il finlandese Ukko Metsola, nei rispettivi Paesi di provenienza (prima volta che una coppia si candida in nazioni separate), ma non viene eletta.
Deve aspettare il 2013 prima di potere sedere al Parlamento di Strasburgo, subentrando al nazionalista maltese Simon Busuttil. Metsola diventa così una delle prime donne a diventare eurodeputata. La consacrazione delle urne arriva con il voto del 2014 e nel 2019.

Il 12 novembre 2020 Metsola viene eletta prima vicepresidente vicaria del Parlamento europeo, carica che mantiene per due anni e mezzo, prima di essere eletta presidente dell’assemblea, dopo la morte di David Sassoli, di cui ha fatto le veci nel corso del breve interim che ha preceduto la nuova nomina.

Il discorso di insediamento

Pur senza fare riferimenti diretti, Metsola, nel suo primo discorso da presidente, ha in qualche modo risposto a chi, alla vigilia della sua elezione, esprima perplessità su sue possibili posizioni ultraconservatrici su temi cruciali, come l'aborto, i diritti delle donne e i diritti civili in generale.

«Essere la prima donna presidente del Parlamento dal 1999 è importante all'interno e all'esterno della nostra Istituzione, che è impegnata per più diversità, uguaglianza di genere, la garanzia dei diritti delle donne e di tutti i diritti che vanno riaffermati. Coloro che cercano di distruggere l'Europa sappiano che questo parlamento la difenderà. Per coloro che minacciano donne e cittadini Lgbt sappiano che questo Parlamento li difenderà, coloro che minacciano lo stato di diritto sappiano che non indeboliranno l'unità di questo Parlamento».

Metsola ha anche preso posizione contro possibili derive nazionaliste: «Dobbiamo controbattere la narrativa enti-europeista che si diffonde cosi rapidamente. La disinformazione che si è diffusa durante la pandemia ha alimentato il nazionalismo, l'autoritarismo, il protezionismo. Sono illusioni false che non offrono soluzioni, perché l'Europa è esattamente l'opposto di questo».