Gli agenti geomorfologici

Sulla superficie terrestre si può osservare una notevole varietà di paesaggi e, col passare del tempo, uno stesso paesaggio può subire modificazioni: tutto ciò è il risultato dell'azione degli agenti geomorfologici (dal greco geo, terra e morphé, forma), capaci di modellare la superficie terrestre variandone continuamente e incessantemente l'aspetto.

Tra gli agenti geomorfologici, alcuni tendono a costruire nuova crosta terrestre, a sollevare le rocce della crosta terrestre e formare così dei rilievi, altri, invece, agiscono livellando e spianando i rilievi attraverso l'erosione delle rocce. Tra i primi sono compresi i fenomeni orogenetici, sismici e vulcanici, che costituiscono agenti geomorfologici endogeni , poiché si originano all'interno della Terra: escludendo l'orogenesi, che richiede tempi lunghi, essi agiscono in modo discontinuo e in tempi brevi.

Il secondo gruppo, agenti esogeni, comprende invece l'atmosfera e i fenomeni che in essa si verificano (per esempio, i venti e le precipitazioni), i fiumi, i ghiacciai e i mari. Sono detti agenti geomorfologici esogeni, poiché si originano all'esterno della Terra; essi agiscono in modo continuo e il risultato della loro azione è visibile in tempi lunghi.

Gli agenti geomorfologici esogeni, di cui ci occupiamo di seguito, agiscono attraverso tre momenti comuni: l'erosione delle rocce, il trasporto dei materiali provenienti dall'erosione e il loro deposito.

Inoltre, l'intensità dell'erosione operata dagli agenti esogeni non è la stessa su tutta la superficie terrestre: oltre che dalla durata dell'azione degli agenti esogeni, l'erosione dipende anche dalle condizioni climatiche, dall'altimetria, dalle caratteristiche litologiche della zona e dalla copertura vegetale. Infatti, dal clima dipendono la piovosità e la temperatura, l'azione erosiva delle acque è maggiore su territori a forte pendenza, alcuni tipi di rocce sono più facilmente erodibili di altre e la presenza della vegetazione riduce e rallenta l'erosione.