kulak

sm. russo (dal turco-tartaro kulak, pugno). In Russia, il contadino benestante che impiegava altri lavoratori agricoli in contrapposizione ai “contadini medi” e ai “contadini poveri”. Favoriti dalla riforma del 1906 e più tardi nel periodo della NEP, quando si tentò di aumentare la produzione agraria dando ai kulak grande libertà d'azione, furono da Stalin denunciati come uno dei principali ostacoli alla collettivizzazione e come tali duramente attaccati (1929-30). L'obiettivo fu la liquidazione dei kulak (oltre un milione e mezzo di capi famiglia) come classe: essi vennero eliminati, deportati o assorbiti nel kolchoz.

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