Lessico

sf. [sec. XIII; da umido].

1) L'esser umido; qualità di umido: umidità di una parete.

2) Uno dei principali elementi meteorici che condizionano lo stato del tempo e le caratteristiche climatiche di una regione.

3) Per estensione, quantità di sostanze idriche presenti in un corpo.

Meteorologia

È detta umidità assoluta il contenuto, espresso in peso, di vapor acqueo presente in un metro cubo d'aria, e umidità relativa il rapporto, espresso in percentuale, tra la quantità di vapore acqueo contenuto in un metro cubo d'aria dell'atmosfera e la quantità massima di vapore che, alla stessa temperatura, potrebbe esservi contenuto. Da un punto di vista meteorologico, l'umidità relativa è più significativa perché indica di quanto una massa d'aria sia più o meno vicina alla saturazione; per esempio un'umidità relativa dell'80% indica che la quantità di vapore presente è pari a 8/10 della quantità corrispondente all'aria satura nelle stesse condizioni di temperatura. L'umidità assoluta può essere espressa anche come pressione del vapor d'acqua e, l'umidità relativa come rapporto tra la pressione del vapor d'acqua e la tensione del vapor d'acqua alla stessa temperatura. L'umidità atmosferica dipende direttamente dalla temperatura dell'aria; per un certo volume d'aria, la quantità massima di vapore che vi può essere contenuto aumenta con l'aumentare della temperatura. Corrispondentemente, a parità di umidità assoluta, l'umidità relativa è maggiore per l'aria più fredda e quindi una massa d'aria potrà saturarsi con facilità anche contenendo piccole quantità di vapore (formazione delle nebbie se si verifica un'ulteriore diminuzione di temperatura) e, al contrario, l'umidità relativa è minima anche con grandi quantità di vapor acqueo a temperature elevate. Da ciò si comprende perché nelle regioni a temperatura elevata, l'umidità assoluta ha i valori massimi, mentre nelle regioni fredde assume valori bassi: mediamente si registrano valori di 19 g/m3 all'equatore, 14 g/m3 a 25º di latitudine, 7 g/m3 a 45º, 3 g/m3 a 65º di latitudine e 1 g/m3 ai poli; l'umidità relativa può assumere valori ampiamente variabili in qualunque regione, dipendendo molto da influenze locali, dal vento e dalla quota; tuttavia, assume mediamente valori dell'80% all'equatore, del 70% a 40º di latitudine nord, oltre l'80% sui mari polari, il 30-40% nelle aree desertiche. L'umidità relativa segue inoltre delle variazioni durante il giorno in relazione all'altezza del Sole e con andamento inverso a quello della temperatura. Rispetto alla quota, diminuiscono sia l'umidità assoluta sia l'umidità relativa e questa con legge meno regolare. L'umidità atmosferica viene misurata con appositi strumenti detti igrometri; nelle stazioni meteorologiche si usano però di preferenza gli igrografi, che permettono di registrare con continuità le variazioni dell'umidità relativa durante il giorno, e gli psicrometri, strumenti più precisi dei normali igrometri, con i quali è possibile ottenere sia l'umidità relativa sia quella assoluta. Talvolta viene anche usata in meteorologia l'umidità specifica, data dal peso del vapor acqueo contenuto nell'unità di peso dell'aria.

Fisiologia: termoregolazione

L'umidità dell'aria costituisce un fattore essenziale di termoregolazione degli esseri viventi nei loro scambi di calore con l'ambiente attraverso l'evaporazione di acqua nella respirazione e nella traspirazione superficiale. L'umidità del terreno, rappresentata dalla somma dell'acqua di natura freatica e di quella presente in forma igroscopica dovuta a fenomeni di capillarità, è condizione di primaria importanza per la vita vegetale. Nell'ambiente, quindi, l'umidità è un importante fattore limitante soprattutto in rapporto alla temperatura e ai suoi effetti nella determinazione delle caratteristiche del clima.

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