uso (sostantivo)

Indice

Lessico

sm. [sec. XIV; latino usus-us, da uti, usare].

1) Atto ed effetto dell'usare; impiego, utilizzo: l'uso della bicicletta, di uno strumento; pomata per uso esterno. In particolare, il servirsi abitualmente di qualche cosa.: l'uso. del pane, dell'alcol; d'uso, che è abitualmente usato, applicato: norme d'uso.; in uso , attualmente usato; fuori (d')uso, non più adoperato o non più utilizzabile; mettere fuori uso , rendere inservibile, rovinare completamente; a uso di, destinato a; lett., con lo scopo di. Per estensione, modo di usare qualche cosa: non conosco l'uso del calcolatore.

2) Facoltà, possibilità, capacità di usare qualche cosa: ha perso l'uso delle gambe; l'uso della parola.

3) Applicazione pratica, esercizio continuo: le cose si imparano con l'uso. Per estensione, abitudine, assuefazione: col tempo si fa l'uso anche alla fatica.

4) Modo di comportarsi proprio di un gruppo di persone, di una comunità; usanza, consuetudine, costume: l'uso. di seppellire i morti; cose che non sono più in uso ; usi e costumi di un popolo, complesso delle più diverse manifestazioni della sua cultura; avere in uso , per uso , essere soliti: ha in uso di andare a letto molto tardi; all'uso , a uso , secondo l'uso, la moda, i gusti: abiti all'uso . francese;uso pelle, uso seta e simili, di materiale che imita le caratteristiche della pelle, della seta o altro e viene impiegato in sostituzione di quelli; uso . bollo, di foglio di carta di protocollo che ha le stesse caratteristiche della carta bollata; fotografia uso tessera, che ha le caratteristiche adatte per essere usata su una tessera o su altro documento. Ant., per uso , abitualmente, frequentemente.

5) Lingua usata in un dato ambiente, in un'epoca, da uno scrittore e simili: l'uso letterario, tradizionale, aulico. Senza alcuna determinazione, lingua usata comunemente: le regole derivano dall'uso. Per estensione, modo particolare di impiego di un vocabolo: uso figurato, estensivo di una parola.

6) Ant., l'avere normali relazioni con qualcuno; amicizia, familiarità.

Diritto

Nel campo giuridico, l'uso , ripetizione assunta di un determinato comportamento, è una fonte di diritto, come la consuetudine. Secondo le disposizioni sulla legge in generale: “Nelle materie regolate dalle leggi e dai regolamenti gli usi hanno efficacia solo in quanto sono da essi richiamati”. Nel campo del diritto pubblico, gli usi presentano caratteristiche particolari: per esempio, nell'ambito del diritto costituzionale, vi sono le “norme di correttezza costituzionale"; nell'ambito del diritto amministrativo, “le province e i comuni, nonché gli enti pubblici riconosciuti come persone giuridiche, godono dei diritti secondo le leggi e gli usi osservati come diritto pubblico”. Altra importante disposizione sugli usi è quella dello statuto della regione Trentino-Alto Adige del 1954, che prevede la potestà legislativa delle province di Trento e Bolzano “sull'ordinamento dei masi chiusi e delle comunità familiari rette da antichi statuti o consuetudini”. Particolari problemi sorgono poi in riferimento ai cosiddetti usi civici, cioè all'uso che un abitante del luogo esercita su un determinato terreno demaniale.

Diritto romano

In diritto romano, nell'accezione originaria il termine indicava il godimento di un bene senza percezione di frutti, e quindi il frutto civile, per esempio di uno schiavo, di una biblioteca. Quando vennero dati in uso fondi rustici, si pose il problema dei limiti del raccolto dei prodotti, risolto probabilmente nel senso di attribuire all'usuario quanto poteva essere consumato sul posto. Giustiniano stabilì che l'usuario potesse prendere il necessario per il vitto suo e dei suoi familiari. Il regime dell'uso era analogo a quello dell'usufrutto.

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