Àsor Ròsa, Albèrto

critico letterario e storico della cultura italiano (Roma 1933 - Roma 2022). Insegnante di letteratura italiana all'Università di Roma, La Sapienza, è stato redattore di Quaderni rossi, di Classe operaia e direttore di Contropiano e Rinascita. Al centro dei suoi interessi è il ruolo dell'intellettuale come organizzatore di cultura, affrontato a più riprese in opere come Scrittori e popolo (1965), in aperta polemica col populismo italiano, Intellettuali e classe operaia (1973), Le due società (1977), La repubblica immaginaria (1988). Ancora al tema del rapporto fra intellettuali e società sono dedicati gli studi sul Seicento (Il Seicento-La nuova scienza e la crisi del barocco, 1974; La cultura della controriforma, 1982) e sulla cultura italiana post-unitaria (Storia d'Italia-La cultura, 1975). Successivamente ha realizzato alcuni saggi sulla letteratura contemporanea tra i quali Vasco Pratolini (1958), Thomas Mann o dell'ambiguità borghese (1971), Il caso Verga (1972). Di carattere autobiografico è invece L'ultimo paradosso (1985), quaderno di appunti e riflessioni. In occasione della guerra del Golfo ha pubblicato il discusso saggio Fuori dall’Occidente ovvero ragionamento sull’Apocalissi (1992), riflessione sul conflitto mediorientale sulla base di una rilettura del testo biblico. Nello stesso anno ha curato l'edizione di un Dizionario della letteratura italiana del Novecento, cui ha fatto seguito, nel 1999, il saggio Un altro Novecento, dove l'autore ha indagato gli aspetti più nascosti e meno rivelati del secolo. Ai problemi metodologici della storiografia letteraria sono dedicati i volumi La scrittura e la storia (1995) e Genus italicum. Saggi sull’identità letteraria italiana nel corso del tempo (1997). Dal 1982, nell'ambito di un'intensa attività editoriale, ha diretto la vasta opera einaudiana Letteratura Italiana, terminata nel 2000, che ripropone la centralità del testo letterario inserendone l'analisi non tanto e non solo nella tradizionale dimensione diacronica, bensì in una pluralità di relazioni molteplici ed eterogenee. Il saggio Stile Calvino. Cinque studi (2001) è dedicato ad aspetti poco approfonditi dell'opera dello scrittore, che Asor Rosa ha definito come il maggior esponente della letteratura italiana del secondo Novecento. Del 2002 è il libro autobiografico L’alba di un mondo nuovo mentre nel 2003 è stato pubblicato il discusso saggio storico sull'ebraismo La guerra. A questi segue, nel 2004, la raccolta di saggi Novecento primo, secondo e terzo. Con Storie di animali e altri viventi (2005) l'autore propone un racconto autobiografico che racconta con grande sensibilità ma anche divertimento le vicende della sua piccola arca di Noè domestica. Del 2017 è il romanzo Amori sospesi. Nel 2019 ha pubblicato il saggio di critica letteraria Machiavelli e l'Italia. Resoconto di una disfatta. 

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