àfide

sm. [etim. incerta]. Nome comune di Insetti Omotteri appartenenti alla famiglia degli Afididi, ordine Emitteri. Di dimensioni assai modeste, gli afidi, noti anche come gorgoglioni e pidocchi delle piante, posseggono lunghe antenne e lunghe zampe, apparato boccale pungente succhiatore, un paio di tubuli addominali secernenti una sostanza cerosa; essi, inoltre, eliminano attraverso l'apertura anale una secrezione zuccherina grandemente appetita dalle formiche, che li difendono per questo dalle coccinelle e da altri predatori, per poi mungerli, sollecitando con stimoli tattili l'emissione della secrezione. Vivono sui germogli e sulle foglie dei vegetali, più raramente sulle radici, succhiandone la linfa; questo fatto, in vista anche della loro prolificità e mobilità, li rende estremamente dannosi all'agricoltura. Gli afidi si riproducono per eterogonia. All'inizio della primavera, da uova che hanno superato il periodo invernale nascono afidi di sesso femminile, privi di ali (forme attere). Queste femmine si riproducono partenogeneticamente, ossia senza essere fecondate dal maschio, dando origine ad altre femmine, sempre partenogenetiche ma alate. Dopo un certo numero di generazioni, con il sopraggiungere dell'autunno, compaiono anche i maschi, i quali provvedono a fecondare le femmine; queste, allora, deporranno le uova destinate a superare l'inverno. Tra gli afidi, ricordiamo, oltre alla fillossera, il pidocchio verde delle rose (Macrosiphum rosae) e l'afide nero del pesco (Brachycaudus persicae-niger).

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