Čaadaev, Pëtr Jakovlevič

filosofo e scrittore russo (Mosca 1794-1856). Uomo di grande cultura, nel 1821 rinunciò alla carriera militare e tra il 1823 e il 1826 viaggiò in Occidente, diventando amico del filosofo tedesco F. Schelling, che influì notevolmente sulla sua formazione filosofica. Negli anni 1829-31 scrisse il suo capolavoro, le Lettres sur la philosophie de l'histoire, di cui solo le prime due furono pubblicate durante la sua vita. Le altre circolarono come copie manoscritte. L'acuta critica alla Chiesa ortodossa, gli attacchi all'assolutismo zarista, l'avversione alle idee degli slavofili, a sostegno della tesi che auspicava una ritrovata unità religiosa europea nel cristianesimo teso ad accogliere nella Chiesa di Roma tutte le chiese riformate, se giovarono alla lotta degli occidentalisti russi furono però la causa della sua persecuzione. Accusato di pazzia, scrisse nel 1837 l'Apologia d'un pazzo, nel tentativo di difendersi, ma le nuove polemiche suscitate lo avvilirono ancora di più tanto da convincerlo a ritirarsi in oscura solitudine. Čaadaev, che fu eccellente stilista ed ebbe grande importanza anche per lo sviluppo del pensiero e della letteratura russa, godette dell'amicizia di Puškin (che gli dedicò la poesia A Čaadaev) e di personalità letterarie di primo piano.

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