ʽArābī Pascià

uomo politico egiziano (Hārya-Ruzna 1839-Il Cairo 1911). Capo del movimento nazionalista dal 1881, ministro della Guerra nel 1882, sostenne una decisa politica anglofoba e, dopo l'intervento provocato dalla rivolta di Alessandria, capeggiò la resistenza armata agli Inglesi assumendo, dopo il bombardamento di Alessandria e la cattura del chedivè (khedīw), il titolo di unico rappresentante legittimo del Paese. Sconfessato e dichiarato ribelle dal sultano ʽAbd ül-Ḥamīd II, fu sconfitto dagli Inglesi a Tell el-Kebīr (13 settembre 1882) e deportato a Ceylon. Ottenuta la grazia (1901), tornò in patria, dove si ritirò a vita privata.

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