Adam, Robert

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architetto scozzese (Kirckaldy, Edimburgo, 1728-Londra 1792). Con lui inizia il fecondo periodo del neoclassicismo inglese, influenzato, in questa fase, più che dalla tradizione palladiana, da una rielaborazione di motivi classici e piranesiani in funzione decorativa. Visitò molte città italiane e si fermò a Roma, divenendo amico di Piranesi: importante per la sua formazione fu il viaggio compiuto con C. L. Clérisseau a Spalato, dove rilevò il palazzo di Diocleziano. Tornato in patria, divenne, con sir W. Chambers, architetto di re Giorgio III e fu eletto deputato. Iniziò la sua vasta attività con l'ampliamento e la progettazione di nobili dimore di campagna e, a Londra, con il disegno per la cancellata dell'Ammiragliato, le facciate e gli interni delle Landsdowne e Kenwood Houses e il rifacimento della Syon House (Middlesex) che conserva in parte i mobili da lui disegnati. Più vasta e complessa fu la progettazione di un centro residenziale lungo il Tamigi (1767-72), che prese il nome di Adelphi ed è noto oggi soltanto per tavole e disegni essendo stato distrutto poco prima della II guerra mondiale per far posto a nuovi edifici. In tali esperienze egli rielaborò motivi palladiani e piranesiani usati in chiave decorativa: nelle facciate e nei raffinati interni raggiunse eleganze formali libere e altamente rarefatte. Dopo il 1770 disegnò molti fabbricati pubblici e privati; ricordiamo fra i più importanti: la facciata meridionale della residenza di lord Temple a Stowe, un palazzo in 20 St. James Square a Londra (1773), l'Ufficio dei registri a Edimburgo (1774), la chiesa di Mistley, la facciata di Harewood House a Londra (1776), il castello in finto gotico di Culzeam, i fabbricati per l'università di Edimburgo (1787), Marble Hill, il disegno delle facciate meridionali e orientali del Fitzroy Square di Londra. Il talento di Adam è apprezzabile non tanto nel taglio volumetrico degli edifici, quanto nella decorazione bidimensionale e nel disegno del prospetto: il suo stile è più decorativo che architettonico, mutuato dallo studio archeologico. Da lui prese nome l'Adam Style.

Bibliografia

J. Lees-Milnes, The Age of Adam, Londra-New York, 1947; voce sulla “Encyclopaedia Britannica”, Londra, 1955; N. Pevsner, Storia dell'architettura europea, Bari, 1959; J. Rykwert, Adam. Nascita di uno stile, Milano, 1984.

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