Aelfric il Grammàtico

monaco anglosassone (ca. 955-ca. 1020). Fu il migliore allievo di Aethelwold, che superò portando a perfezione la prosa anglosassone. Operò nei monasteri di Winchester, Cerne (Dorsetshire) ed Eynsham (Oxford). Di Aelfric il Grammatico ci sono state tramandate varie opere in vernacolo; ottanta omelie (Homiliae Catholicae) in cui si ritrova una potenza narrativa non comune; quaranta vite di santi (Passiones Sanctorum); una traduzione libera dei primi sette libri dell'Antico Testamento (Heptateuch); una grammatica latina parafrasata da Prisciano, vissuto nel sec. VI; il Colloquio sui mestieri, manuale di conversazione latina, con interlinee in un anglosassone che linguisticamente mostra le caratteristiche dell'anglosassone tardivo. Lo stile di Aelfric il Grammatico si ispira a Cicerone e Tertulliano, ma sfrutta anche le qualità peculiari alla poesia anglosassone, come l'allitterazione: ne deriva una lingua chiara e scorrevole.

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