Agenzia per la promozióne dello sviluppo del Mezzogiórno

ente costituito con la legge 1 marzo 1986, n. 64, in sostituzione della Cassa per il Mezzogiorno al fine di erogare finanziamenti a progetti localizzati nel Sud d'Italia, di stipulare convenzioni con enti locali, di gestire i completamenti delle opere della Cassa. Contestualmente all'agenzia è stato costituito un Dipartimento con l'obiettivo di programmare l'attività per il Mezzogiorno con piani di attuazione, di valutare i progetti dal punto di vista tecnico-finanziario, di promuovere accordi di programma, di verificare lo stato d'attuazione dei progetti programmati. Al Ministero per gli Interventi Speciali del Mezzogiorno (accorpato al Ministero Economia e Finanze) è stato affidato il compito di coordinare e indirizzare le attività delle due nuove istituzioni. Con la legge 19 dicembre 1992, n. 488 l'Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno è stata soppressa a decorrere dal 1° maggio 1993, lasciando al ministro dell'Economia e Finanze il compito di coordinare e programmare l'azione di intervento pubblico nelle aree economicamente depresse del territorio nazionale. Agli organi dello Stato sono stati inoltre affidati gli adempimenti tecnici, amministrativi e di controllo per la concessione e l'erogazione di agevolazioni alle attività produttive in determinate aree individuate dal C.I.P.E. (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), e l'attività di programmazione e di coordinamento delle grandi infrastrutture a carattere interregionale o di interesse nazionale. Le partecipazioni finanziarie dell'Agenzia sono state conferite all'Istituto per lo Sviluppo Economico dell'Italia Meridionale (ISVEIMER.), all'Istituto per il Finanziamento alle Industrie in Sicilia (IRFIS), al Credito Industriale Sardo (C.I.S.) e ad altri enti di promozione per lo sviluppo nel Mezzogiorno. Con il decreto legge 8 febbraio 1995, n. 32 è stata data una definizione di “aree depresse”. In particolare l'art. 1 ha previsto l'individuazione da parte della Commissione delle Comunità Europee di tali aree come ammissibili agli interventi dei fondi strutturali, previo accordo con la Commissione. Sempre nello stesso articolo è stato previsto che il C.I.P.E., sentiti i ministri dell'Economia e Finanze e gli altri interessati, approvasse gli accordi di programma (“promossi da una amministrazione centrale e la cui attuazione richiede l'iniziativa integrata e coordinata di regioni, enti locali e altri soggetti pubblici e privati”), i contratti di programma (“stipulati tra l'amministrazione e una grande impresa o un gruppo di medie e piccole imprese”) e le intese di programma (“tra soggetti istituzionali competenti in un determinato settore, con cui gli stessi si impegnano a collaborare mettendo a disposizione le risorse finanziarie occorrenti per la realizzazione di una serie di azioni specifiche, collegati funzionalmente in un quadro pluriennale”). Nel periodo successivo allo scioglimento dell'Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno sono comunque proseguite le iniziative di sostegno per le attività industriali al Sud. A partire dal 1999 è stata costituta l'agenzia Sviluppo Italia, con il compito di incentivare lo sviluppo imprenditoriale e occupazionale del Meridione e delle aree più svantaggiate del Paese.

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