Agras, Tellos

pseudonimo del poeta neogreco Evànghelos Ioannu (Arta, Epiro, 1899-Atene 1944). Fu il più forbito e “alessandrino” tra i poeti della “generazione del '20”. Impiegato statale, come il caposcuola Kariotakis, soffrì della grigia routine quotidiana ed espresse la sua malinconia crepuscolare nelle raccolte Bucoliche ed Encomi (1934), Quotidiane (1940) e Rose di un giorno (postumo, 1964). Squisito traduttore di Jean Moréas, fu anche penetrante critico letterario.

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