Ai Qing

poeta cinese (Hangchow, Chekang, 1910-Pechino 1996). Dopo aver compiuto gli studi in Francia, tornò in Cina all'inizio degli anni Trenta. Esordì con la raccolta di poesie Nord (1939), rappresentazione della battaglia rivoluzionaria dei contadini della Cina settentrionale. Allineato alle tesi della rivoluzione culturale, fu però espulso nel 1958 dal Partito Comunista Cinese e poi riabilitato. Dopo la riabilitazione pubblicò alcune poesie tra le quali Il parasole (1978) e Il canto della luce (1978). Poeta dallo stile innovatore, legato al linguaggio popolare e influenzato da Majakovskij, subì il fascino dell'Italia in seguito a ripetuti viaggi effettuati nel 1979. Il suo soggiorno italiano ispirò in particolar modo il componimento La grande arena dell’Antica Roma (1979), interpretazione in chiave marxista del romanzo Spartacodi R. Giovagnoli. Tra le altre pubblicazioni si ricordano Le foglie morte (1989) e l'antologia Bandito e poeta (1990).

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