Spàrtaco

(latino Spartăcus), capo della rivolta servile del 73-71 a. C. (m. 71 a. C.). Di origine tracia e probabilmente nobile, militò nelle forze ausiliarie dell'esercito romano. Nel 73 si pose a capo dei ribelli della scuola gladiatoria di Capua cui si aggiunsero migliaia di schiavi rivoltatisi ai padroni che, con le loro devastazioni e i successi sui reparti romani impegnati a fronteggiarli, seminarono il panico in tutta Italia. Spartaco, con energia e senso dell'organizzazione, riuscì a contenerne la furia distruttiva e a guidarli verso nord, probabilmente con l'intenzione di far loro varcare le Alpi per poter tornare a vita libera nei Paesi di origine. Non osando però affrontare lo sbarramento romano, i ribelli scesero nuovamente verso sud, dove, dopo alterne vicende, fallito il tentativo di passare in Sicilia, furono accerchiati nel Bruzio da Marco Licinio Crasso. Spartaco riuscì a forzare l'accerchiamento, ma, questa volta, il Senato, preoccupato, affidò la repressione della rivolta anche a Pompeo e a Lucullo: l'audace tentativo di Spartaco finì così (71) in una tragica ecatombe sui campi tra l'Apulia e la Lucania. Spartaco morì in battaglia dopo aver combattuto fino all'ultimo; i circa seimila prigionieri fatti sul campo furono, per ordine di Crasso, crocefissi lungo la Via Appia. La figura di Spartaco entrò allora nella leggenda: specialmente nei moti sociali dell'età contemporanea il suo nome è stato eretto a simbolo della rivolta degli oppressi e dei diseredati. § Ben presente nella fantasia popolare e nella pubblicistica, il personaggio ha avuto una modesta posterità letteraria. Si possono citare la tragedia Spartaco di I. Nievo (scritta forse nel 1857 e pubblicata postuma nel 1919) e il dramma Spartaco e gli schiavi (1920) di R. Bacchelli, nonché quello abbozzato da A. Manzoni e quello rimasto allo stato di frammento di G. E. Lessing, e l'onesto e fortunato romanzo storico Spartaco (1874) di R. Giovagnoli. Ha inoltre ispirato alcune dimenticate opere musicali (G. Persile, 1726; P. Platania, 1881; G. Sinico, 1886) e due film di successo, rispettivamente diretti da R. Freda (1953) e da S. Kubrick (1960).

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