Alamanni, Luigi

poeta e prosatore italiano (Firenze 1495-Amboise 1556). Frequentò gli Orti Oricellari, ove solevano riunirsi i membri dell'Accademia Platonica, e vi conobbe Machiavelli. Avendo preso parte alla congiura contro Giulio de' Medici (1522), dovette riparare prima a Venezia, poi in Francia, dove ottenne onori e protezione da Francesco I, da Enrico II e da Caterina de' Medici. Abile e versatile sperimentatore di generi e di forme poetiche, Alamanni toccò tutti gli stili, dalla lirica (Elegie, Inni) alla satira, all'egloga, alla tragedia (Antigone, libero rifacimento da Sofocle) e alla commedia (Flora). La sua prova più ambiziosa, l'Avarchide (postumo, Firenze, 1570), è un poema epico che, rifacendosi all'Iliade e ai romanzi bretoni, narra l'assedio di Bourges (Avaricum) da parte di re Artù. Proposito di Alamanni fu di rinnovare la letteratura volgare secondo le regole aristoteliche e il canone dei classici. Alamanni è ricordato soprattutto per il poema didascalico Della coltivazione (Parigi, 1546), in sei libri e in versi sciolti, dove, pur imitando le Georgiche di Virgilio, espresse con schietti accenti la sofferenza dell'esilio. Povero di valore poetico è il lungo poema Girone il cortese (Parigi, 1548), adattamento in versi di un omonimo romanzo cavalleresco francese.

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