Alchìmia, Studio-

studio artistico fondato nel 1976 a Milano da Adriana e Alessandro Guerriero, “primo esempio di progettisti produttori”, come “occasione per la definizione di una nuova teoria del design romantico”. Aderiscono al gruppo noti professionisti come Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Michele De Lucchi, Franco Raggi, Paola Navone, Daniela Puppa e Lapo Binazzi. Lo studio, polemizzando con l'atteggiamento progettuale e positivista tradizionale, si accosta alla cultura post-modernista, muovendo da considerazioni filosofico-antropologiche che trovano solo nel dettaglio, nella precarietà, nel vuoto, nell'assenza, nel frammento le uniche relative certezze: non si vuole “progettare” ma segnalare una vocazione poetica, non si fa un atto positivo ma un atto di introversione. Gli oggetti progettati non sono necessariamente utili, non nascono con una finalità univoca, non sono classificabili con categorie consuete. Memoria e tradizione, categorie presenti, vengono però decontestualizzate e rivisitate in modo provocatorio. Fra le proposte dello studio, che nel 1978 ha presentato la collezione Bau-Haus uno e nel 1980 Bau-Haus due, ricordiamo il Mobile infinito (1981), la poltrona Prous (1980), il Letto di fiori (1981), la Casa di Giulietta (1982), Letto d'incubo (1982), la Stanza Filosofica (1982), Cerambice (1984).

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