Aldrovandi, Ulisse

filosofo e naturalista, professore allo Studio di Bologna (Bologna 1522-1605). Tipico rappresentante del pensiero rinascimentale, ebbe vivo l'amore per i classici, soprattutto per Aristotele e Galeno e pose a fondamento della sua ricerca l'osservazione e l'esperienza, “fine vero ed eccelso della naturale filosofia”. Quale pedagogista fu uno dei più instancabili assertori dei nuovi criteri metodologici empirici. Predicò un nuovo umanesimo naturalistico, in cui le esperienze dirette e i processi a posteriori sostituissero i vecchi apriorismi, non solo nella ricerca naturalistico-filosofica, ma anche in educazione. Ciò si rivela soprattutto nell'Autobiografia, pubblicata a Bologna nel 1907 da A. Frati. Del pensiero di Aldrovandi si occuparono G. Fantuzzi (Memorie della vita di Aldrovandi, 1774) e G. Saitta in Il pensiero italiano nell'Umanesimo e nel Rinascimento (1940-51). Fra i suoi scritti scientifici va ricordata la monumentale Historia animalium (1599-1613), in 13 vol., dei quali l'autore non vide pubblicati che i primi quattro. Lasciò anche un trattato sulla coltivazione degli alberi: Dendrologia naturalis. Aldrovandi fondò l'Orto botanico di Bologna e raccolse in un grande erbario oltre 4000 esemplari di specie vegetali. Gli è stato dedicato il genere di piante acquatiche Aldrovanda.

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