Alhambra (Granada)

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[dall'arabo qalact-al-Ḥamrā', fortezza rossa]. Complesso architettonico di stile moresco costruito nel corso dei secoli sulla sommità di una collina a est di Granada. Dopo la conquista araba di Granada (711), l'Alhambra fu impiegata dagli Arabi come luogo fortificato, utilizzando resti di precedenti costruzioni iberiche e romane. Il primo e più antico nucleo della cittadella fortificata è costituito dall'Alcazaba, costruita nel sec. XIII da Muḥammad I ibn al-Aḥmar, fondatore della dinastia dei Nasridi, al quale sembra risalire anche la prima costruzione della reggia di Alcazar. Il famoso complesso fu poi radicalmente rifatto dai suoi successori Yūsuf I e dal figlio Moḥammed V nel sec. XIV. Più tardi, dopo la Riconquista (1492), il palazzo fu variamente rimaneggiato sotto il regno di Carlo V che vi fece aggiungere da Pedro Machuca nel 1526 un palazzo in stile rinascimentale. Circondato da mura, il palazzo costruito dai Nasridi nel sec. XIV è costituito da due complessi palatini che si articolano intorno a due cortili perpendicolari tra loro. Si distinguono i locali adibiti alla vita ufficiale della corte e gli appartamenti privati del sultano; comprende inoltre una moschea e il sepolcro dei re. Molto importante è la decorazione che, pur essendo eseguita con diversi materiali (legno, marmo, mattone, pietra, ceramica), presenta il suo maggior interesse là dove lo stucco, sia scolpito sia stampato o cesellato, appare a definire motivi di stile moresco.

Bibliografia

G. Marçais, L'architecture musulmane d'Occident: Tunisie, Algérie, Maroc, Espagne et Sicile, pag. 262, 273, 302-310, Parigi, 1954 (con ricca bibliografia).

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