Amanita

genere di Funghi appartenente alla divisione Basidiomiceti (famiglia Amanitaceae). Hanno corpo fruttifero provvisto tipicamente di gambo e cappello, quest'ultimo nettamente separabile dal primo (eterogeneo). Inizialmente sono avvolti dal velo universale, membranoso o farinoso, che si lacera alla crescita del fungo e che può rimanere conservato alla base del piede in una volva più o meno integra e sviluppata, mentre sulla superficie del cappello con la crescita del carpoforo si frammenta in lembi, squame o verruche. Inoltre un anello può ornare la porzione superiore del gambo o scomparire precocemente. Talune specie, come la bubbola minore o bubbolina (Amanita vaginata), sono prive di anello e per tale ragione a lungo hanno costituito, per gli studiosi, un genere a parte (Amanitopsis). Le lamelle sono fitte, libere (non arrivano a toccare il gambo), di norma bianche; le spore incolori, globose o ellittiche. Il genere Amanita comprende specie presenti nei due emisferi, terricoli, tipicamente micorrizici, che vivono cioè in simbiosi con piante superiori. Tra di esse sono presenti in Italia specie di eccellenti qualità organolettiche, come Amanita caesarea (l'ovolo buono) e Amanita ovoidea (il farinaccio), specie commestibili solo dopo cottura (a “commestibilità condizionata”), come Amanita rubescens (la tignosa vinata) e Amanita vaginata (la bubbola minore), specie non commestibili, come Amanita citrina (l'agarico citrino), e infine specie tossiche come Amanita muscaria (l'ovolo malefico), Amanita pantherina (la tignosa bigia) e Amanita phalloides (la tignosa verdognola). Quest'ultima specie, mortale, è anche il fungo responsabile dei più gravi avvelenamenti.

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