Amantèa

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comune in provincia di Cosenza (53 km), 50 m s.m., 28,63 km², 13.268 ab. (amanteani o amanteoti), patrono: sant’ Antonio da Padova (12-13 giugno).

Cittadina ai piedi della Catena Costiera, situata a N della foce del fiume Savuto. Già presente in epoca romana, nel Medioevo fu piazzaforte bizantina e importante base marittima di un emirato arabo. Fiorente durante l'epoca svevo-normanna, subì attacchi nelle lotte tra Angioini e Aragonesi. Nel 1495 respinse l'esercito di Carlo VIII. Centro dell'insurrezione calabrese antifrancese, fu assediata dalle truppe di Napoleone cui fu costretta ad arrendersi (1807).§ Sulla sommità del colle roccioso sono i resti del castello medievale e, nei pressi, di una torre cilindrica (sec. XIII). La chiesa tardogotica annessa al convento di San Bernardino (sec. XV) ha un bel portico che precede la facciata a cuspide, dove si notano gli incavi dove erano collocati i bacini delle ceramiche ornamentali, di origine islamica, disposte a croce ; nell'interno vi sono una statua in marmo della Madonna col Bambino (1505) di Antonello Gagini e alcune sculture attribuite a Francesco da Milano (1491).§ Compongono il quadro economico il turismo balneare, l'agricoltura (con coltivazioni vitivinicole per la produzione del vino savuto DOC), la pesca e l'allevamento, l'industria di trasformazione alimentare (conserve, olio, insaccati); altre industrie operano nei settori tessile, dell'abbigliamento (calze, maglieria) e dei materiali edili (calcestruzzo, materiali bituminosi).

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