Catanzaro (provincia)

Indice

provincia della Calabria, 2391 km², 367.655 ab. (stima 2007), 154 ab./km², capoluogo: Catanzaro. Comuni: 80. Sigla: CZ.

Generalità

Si affaccia a E sul mar Ionio e a W sul mar Tirreno, formando il cosiddetto “istmo di Catanzaro” o “di Squillace” (insellatura di Marcellinara, 251 m), il punto più stretto della penisola, con solo 35 km di distanza tra la costa ionica e quella tirrenica, e confina con le province di Cosenza, Crotone, Reggio di Calabria e Vibo Valentia. In seguito all'istituzione nel 1992 delle province di Crotone e Vibo Valentia, ha subito un decisivo ridimensionamento territoriale.

Territorio

Dal punto di vista morfologico il territorio si presenta abbastanza vario, con alternanza di zone montuose, collinari e pianeggianti, fra cui spiccano a W la piana di Sant'Eufemia e a E la pianura costiera che si affaccia sul golfo di Squillace. A N si innalzano i rilievi della Sila Piccola, mentre a S della strozzatura costituita dall'istmo di Catanzaro, sorgono i rilievi delle Serre, che si spingono verso SW fin oltre il confine della provincia. I corsi d'acqua, anche quelli maggiori, hanno tutti carattere spiccatamente torrentizio; scorrono nel versante tirrenico il fiume Savuto, che segna una parte del confine con la provincia di Cosenza, e il fiume Lamato, che nel tratto finale ha creato con i suoi apporti la piana di Sant'Eufemia; tra quelli del versante ionico i principali sono i fiumi Corace, Crocchio, Simeri e Ancinale. Appartiene al territorio provinciale parte del lago artificiale Ampollino, sul confine con le province di Cosenza e di Crotone. Le maggiori emergenze ambientali riguardano il dissesto idrogeologico, che interessa le pendici della Sila Piccola; la possibilità d'inondazione di alcuni tratti vallivi, a causa del regime estremamente variabile dei corsi d'acqua; e, soprattutto, il rischio sismico, elevato nella parte occidentale della provincia. Nella tutela del locale patrimonio naturalistico-ambientale sono attivi il Parco Nazionale della Sila, del quale una parte rientra nel territorio provinciale, e alcune riserve naturali. Il clima è di tipo mediterraneo lungo le coste; più calda si presenta la fascia ionica, mentre quella tirrenica, maggiormente soggetta alle precipitazioni, è più fresca. Sui rilievi dell'interno, caratterizzati da escursioni termiche rilevanti, prevalgono condizioni climatiche continentali, attenuate però dalla vicinanza del mare e dalla posizione del territorio. Le precipitazioni, che presentano un massimo nei mesi invernali e un minimo piuttosto marcato in quelli estivi, sono copiose e spesso di tipo nevoso nelle aree più elevate (1900 mm annui), mentre in quelle pianeggianti scendono a valori assai più modesti (700 mm annui). La popolazione, dopo essere diminuita notevolmente a partire dagli anni Cinquanta del Novecento e dopo avere attraversato una fase di crescita negli anni Settanta, è nuovamente in diminuzione, a causa sia del saldo negativo del movimento naturale sia del persistere di un certo flusso migratorio verso altre regioni, non sufficientemente bilanciato dagli arrivi dall'esterno. Gli abitanti del Catanzarese sono concentrati soprattutto nel capoluogo e a Lamezia Terme, che insieme concentrano circa la metà della popolazione provinciale, e in altri piccoli centri, come Soverato, Chiaravalle Centrale e Borgia. Nonostante Catanzaro sia il capoluogo regionale, non riesce a esercitare la funzione di polo accentratore neppure in ambito provinciale, anche per via dell'isolamento che lo caratterizza. Infatti, il principale asse di comunicazione, l'autostrada A3 Napoli-Reggio di Calabria, corre, come la linea ferroviaria principale, lungo la sponda del Tirreno, lontano dal capoluogo. Un'importante arteria di traffico è costituita dalla SS 280, che permette il collegamento tra la costa tirrenica e la costa ionica, passando per Catanzaro. Anche un ramo della ferrovia si stacca dalla linea tirrenica e, seguendo grossomodo lo stesso percorso, si congiunge alla linea ionica, parallela alla SS 106, che da Taranto giunge a Reggio di Calabria. Lamezia Terme è dotata di un aeroporto che svolge un ruolo fondamentale anche nello sviluppo turistico della regione.

Economia

L'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, patate, ortaggi, frutta, olive, uva da vino e noci, è il comparto che più contribuisce alla formazione del reddito provinciale; in particolare, la piana di Sant'Eufemia, in seguito a profonde trasformazioni irrigue e colturali, è divenuta una delle aree maggiormente produttive, nonostante la massiccia urbanizzazione e la realizzazione di infrastrutture (aeroporto di Lamezia Terme) e di stabilimenti industriali abbiano sottratto all'agricoltura superfici sempre più estese. Minore interesse, anche se non trascurabile, hanno le attività zootecniche e la pesca. L'industria, principalmente quella conserviera, dei materiali da costruzione, chimica e metallurgica è localizzata a Catanzaro e nella piana di Lamezia Terme. Il settore terziario vede il prevalere delle attività amministrative, concentrate nel capoluogo, che è anche un attivo centro di commercializzazione dei prodotti agricoli dell'area e in genere dei prodotti di consumo, oltre che sede universitaria. In forte espansione è il turismo; quello balneare conta su frequentate località che si affacciano sulla costa tirrenica (Falerna Marina, Gizzeria Lido, Maida Marina) o su quella ionica (Cropani Marina, Squillace, Soverato, Marina di Davoli, Isca Marina, Badolato Marina); la Sila Piccola è in fase di scoperta (Cerva, Fossato Serralta, Soveria Mannelli), con la creazione anche di strutture per gli sport invernali (Villaggio Mancuso, Villaggio Racise); sui monti Mancuso e Reventino si è molto sviluppato l'agriturismo e il turismo escursionistico.

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