Amasis, Pittóre di-

ceramografo attico dello stile a figure nere (sec. VI a. C.), la cui poetica si basa sull'armonia fra linea e colore e su un delicato “verismo” nella composizione e nei particolari. L'attività del Pittore di Amasis, una delle maggiori personalità della sua epoca, viene suddivisa in vari periodi. Del primo periodo (ca. 560 a. C.) rimangono nove anfore e coppe a forma di kótyle; lo schema compositivo è basato su un personaggio centrale contornato da quattro figure, e il panneggio si fa via via più sciolto (anfora con Elena e Menelao a Monaco, Antikensammlung). Nel secondo periodo dipinse oinochóai,lḗkythoi e anfore di tipo monumentale, evolvendosi ancora nel disegno delle pieghe dei chitoni, rese da linee ondulanti che eliminano ogni superficie liscia, e nella composizione, che si articola su due piani distinti (oinochóe con Perseo e la Gorgone, a Londra; anfora con Teti e Achille, a Berlino). L'ultimo periodo (ca. 530 a. C.) è documentato da tre anfore a collo e da basse oinochóai nelle quali le figure vengono trattate in forma già classica, in stretta relazione con la statuaria attica contemporanea: il panneggio, armoniosamente ondulato, produce un effetto di tridimensionalità nei corpi umani (anfora con la disputa del tripode, a Boston).

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