Antologìa Planudéa

raccolta di epigrammi greci compilata a Costantinopoli dal monaco bizantino Massimo Planude (sec. XIII). Egli utilizzò una raccolta assai simile all'Antologia di Costantino Cefala, variando l'ordine dei componimenti, eliminando quelli sconvenienti e introducendone ca. 400 nuovi, per lo più descrizioni di opere d'arte, che ricavò dal testo di Theodoros Xanthopulos. L'Antologia planudea giunse in Europa attraverso il cardinale Bessarione, che legò i suoi libri alla Biblioteca Marciana di Venezia (dove è conservato il codice gr. 481). Pubblicata da Giano Lascaris a Firenze nel 1494, l'Antologia planudea fu l'unica conosciuta fino alla scoperta della Palatina. In appendice a quest'ultima sono di solito pubblicati gli epigrammi propri della sola Planudea.

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