distrazióne

Indice

sf. [sec. XIV; dal latino distractío-ōnis, da distractus, separato].

1) Atto ed effetto del distrarre.

2) Condizione di chi ha il pensiero rivolto altrove: non ha pagato per distrazione. In particolare, in psicologia, difetto di attenzione, dovuto a uno spostamento di questa su stimoli non pertinenti al compito che si sta svolgendo. Anche ciò che distrae da un'occupazione: non studia per le troppe distrazioni. Per estensione, svago, occupazione piacevole, diversivo. § In diritto, distrazione di spese, provvedimento con cui il giudice di una causa civile, nel pronunciarsi circa le spese, assegna direttamente al difensore con procura, che ne abbia fatto richiesta, gli onorari non riscossi e le spese che questi dichiara di aver anticipato; distrazione delle somme, distribuzione della somma proveniente dalla vendita delle cose sottoposte al pignoramento fra i vari creditori sulla base di un piano di riparto approvato dal giudice dell'esecuzione. Anche distrazione per peculato. § Distrazione omerica, fenomeno, detto anche con termine greco diectasi (distensione), caratteristico della lingua omerica ed epica. In essa si trovano singolari forme come horóō (io vedo), horáais (tu vedi) che non sono né quelle originarie senza contrazione (horáō, horáeis), né quelle contratte (horô, horâis). Il fatto è stato spiegato in vari modi. Secondo alcuni (Leo Meyer) le forme horóō, horáais, che mostrano la cosiddetta distrazione, rappresenterebbero la fase di transizione tra le primitive forme non contratte e quelle finali contratte. Prima, cioè, che avvenisse la contrazione ci sarebbe stato un momento in cui per un processo di assimilazione (regressiva nel caso di horóō, progressiva nel caso di horáais) le due diverse vocali originarie si sarebbero uniformate nel timbro per potersi poi fondere successivamente in un'unica vocale. Altri linguisti, fra i quali J. Wackernagel, hanno supposto che la redazione originaria del testo omerico presentasse le forme non contratte (horáō, horáeis) che sarebbero state successivamente sostituite con quelle contratte (horô, horâis).

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