Areòpago

(greco Áreios págos, colle di Marte). Collina ateniese situata a W dell'Acropoli, sede di un consiglio che da essa prese il nome e che rappresentava probabilmente la continuazione dell'antico senato regio. Collegato probabilmente all'antica funzione di purificazione degli omicidi, l'Areopago, composto dagli ex arconti, provvedeva alla punizione dei reati di sangue, alla tutela delle leggi e alla docimasia dei nove arconti. La costituzione di Solone lasciò intatto il consiglio dell'Areopago, che mantenne il suo prestigio anche durante le guerre persiane. Esso perse invece d'importanza in seguito alle riforme di Efialte, capo del partito democratico, al potere nel 462-461 a. C. mentre era lontano Cimone, strenuo difensore del conservatorismo. In tale anno l'Areopago fu privato di tutte quelle funzioni che gli davano la tutela della costituzione e che gli permettevano di esercitare un controllo sul governo. Esso perse la giurisdizione dei delitti che interessavano la città, delle infrazioni commesse contro l'ordine pubblico dai privati e dai magistrati. Conservò soltanto attribuzioni di carattere religioso e, soprattutto, la giurisdizione dei delitti di sangue. I poteri politici dell'Areopago passarono all'assemblea popolare e alla bulè, mentre quelli giurisdizionali passarono al tribunale della eliea. La ripresa dell'Areopago fu propugnata nel sec. IV dai circoli conservatori e dovette avvenire effettivamente prima del 337-336, come rivela un'iscrizione ritrovata nel 1952.

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