Arica

città (180.879 ab. nel 1998) del Cilesettentrionale, nella regione di Tarapacá, allo sbocco della valle di Azapa, presso il confine con il Perú. L'istituzione di un porto franco, con la successiva installazione di industrie leggere, ha portato a un notevole sviluppo della città, che, collegata tramite ferrovia con Tacna e con La Paz, svolge una rilevante attività commerciale di transito con il Perú e la Bolivia (è il principale porto di esportazione dei minerali boliviani). Per la mitezza del suo clima (temperatura media invernale di 15 ºC, estiva di 22) è anche un frequentato centro turistico e balneare. Aeroporto. § Fondata dagli Spagnoli intorno al 1556, appartenne al Perú fino alla guerra del Pacifico durante la quale fu occupata dal Cile venendo assegnata a quest'ultimo per un periodo di dieci anni, assieme a Tacna, con il Trattato di Ancón (1883). Al termine dei dieci anni un plebiscito avrebbe dovuto decidere la sorte definitiva delle due province, ma la consultazione popolare fu via via rimandata finché, nel 1929, Arica venne definitivamente assegnata al Cile.

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