Arici, Césare

poeta italiano (Brescia 1782-1836). Tra i più noti poeti neoclassici della scuola montiana, coltivò il genere didascalico, alternando all'imitazione del poema georgico virgiliano di tipo rinascimentale quella del poema scientifico lucreziano fiorito in Italia nel Settecento. Nel poema La pastorizia (1814) diede la prova migliore della sua ispirazione idillica. Tra gli altri poemi didascalici (genere di cui l'Arici può ritenersi l'epigono) sono da ricordare: La coltivazione degli ulivi (1805), Il corallo (1810), L'origine delle fonti (1833). Imitò infelicemente il Tasso in una incompiuta Gerusalemme distrutta, il Manzoni negli Inni sacri (1828) e il Foscolo in una traduzione da un inesistente originale greco, gli Inni di Bacchilide, attirandosi gli strali dei romantici.

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