Azèri

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popolazione transcaucasica che costituisce la maggioranza etnica dell'Azerbaigian e piccole minoranze della provincia di Derbent, nella Repubblica autonoma del Dagestan (Russia), e dell'Irannordoccidentale (ca. 5,6 milioni d'invidui). Gli Azeri, denominati nell'Iran Azerbaigiani, discendono da antiche popolazioni caucasiche (Caspii, Albani, Medi) fusesi in tempi storici con genti turco-iraniane; prevalenti sono i caratteri somatici uralo-altaici, soprattutto negli abitanti delle campagne e delle montagne. In origine animisti, gli Azeri conservarono le loro credenze anche dopo l'islamizzazione (sec. VIII), tanto che gli sciamani mantennero un ruolo importante nella vita dei vari clan organizzati in grandi famiglie patriarcali. La loro identità culturale si rafforzò durante la dominazione sassanide, quando vennero costruite città i cui resti sono oggi un vanto nazionale; le invasioni turche e mongole portarono alla costituzione di khanati indipendenti da parte dei clan più forti e al tentativo di espansione verso i territori occupati da Armeni e Georgiani. Caduti sotto il dominio persiano, gli Azeri cercarono protezione da parte dell'Impero russo che, però, nel 1828 si annetté l'intero territorio. Nel 1920, gli Azeri costituirono uno Stato repubblicano che ha fatto parte dell'URSS sino allo scioglimento dell'Unione, nel 1991. Oggi, gli abitanti delle città sono acculturati ai costumi russi mentre nelle campagne sopravvivono molte delle antiche usanze che hanno dato vita a un ricco folclore; assai vivace la letteratura nazionale che si ispira al notevole patrimonio di leggende e poemi epici orali (la scrittura fu introdotta nel 1926). Fuori delle città si conserva spesso l'abbigliamento tradizionale, originale fusione dei costumi circassi, turchi e iranici. Mentre gli allevatori (in parte seminomadi) utilizzano ancora la tipica tenda di pelle e feltro cupoliforme (kibitka) dei pastori nomadi, i villaggi contadini hanno spesso conservato la loro struttura originaria (lunghe vie costeggiate da alti muri dietro i quali si trovano le abitazioni collettive con le finestre su ampi cortili interni). La rinascita di sentimenti nazionalistici ha riacutizzato le antiche rivalità con gli Armeni, sfociate in tempi recenti in ripetute azioni violente, dovute non tanto a motivi religiosi quanto al fatto che da sempre gli Armeni hanno in mano i commerci, le più ricche aziende agricole e le attività più redditizie del Paese.

G. Pullé, I popoli dell'U.R.S.S., Milano, 1945; S. J. Tokarev, U.R.S.S., popoli e costumi, Bari, 1969.

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