Azerbaigian (regione storica)

Indice

Generalità

Regione dell'Asia occidentale politicamente ripartita tra Iran e Azerbaigian (già repubblica dell'Unione Sovietica). Comprende a N l'estremità orientale della catena del Caucaso, che si protende nel Mar Caspio con la penisola di Apšeron, mentre a S si estende su un altopiano (elevato in media 1500 m) dominato dai monti Sabalān (4811 m) e Sahand (3700 m). Tra i massicci montuosi si aprono conche e depressioni, la più estesa delle quali è occupata dal lago di Urmia, mentre zone pianeggianti orlano la costa caspica: particolarmente vasta quella formata dai depositi alluvionali lungo il basso corso del fiume Kura. Il principale affluente di questo, l'Aras (o Araks), segna il confine tra l'Azerbaigian ex sovietico e quello iraniano; il primo costituisce l'Azerbaigian, mentre il secondo è suddiviso nelle due province dell'Azerbaigian Orientale e dell'Azerbaigian Occidentale.

Storia

La regione chiamata oggi Azerbaigian fu dominata nell'antichità dagli Assiri, poi dai Medi, infine dai Persiani. Dopo Alessandro, si chiamò Atropatene da Atropate, satrapo persiano passato ai Macedoni. Indipendente nell'età ellenistica, l'Azerbaigian fu poi provincia del regno persiano e accolse il cristianesimo nestoriano; gli Arabi la dissero Azerbaigian da Adhurbadhagan, forma persiana di Atropatene. Dal 643 l'Azerbaigian rimase soggetto ai califfi omayyadi e abbasidi; subì le invasioni mongole e turcomanne e, col sec. XVI, ridiventò provincia persiana. Tra il sec. XVIII e il principio del XIX, i Russi s'impadronirono della parte settentrionale della regione, la cui popolazione, per le continue infiltrazioni turche, si era fortemente tartarizzata e usava ormai un dialetto turco (āzeri). Alla fine della I guerra mondiale, nell'Azerbaigian russo si ebbero conflitti tra Russi e Turchi, tra armate bolsceviche e bianche; ma nel 1922 l'Azerbaigian entrò ufficialmente a far parte dell'URSS divenendo nel 1936 repubblica federata. La parte meridionale della regione, ossia l'Azerbaigian persiano, fu teatro di animate vicende politico-diplomatiche al tempo della II guerra mondiale, quando, col consenso del governo iraniano, fu occupata da truppe sovietiche che, data l'importanza militare della regione, zona di collegamento tra le forze dell'URSS e quelle inglesi del Medio Oriente, dovevano presidiarla. Le truppe sovietiche, secondo un trattato del 1942, avrebbero dovuto sgombrare il territorio iraniano nel marzo del 1946, insieme con quelle inglesi; esse si attardarono invece nell'Azerbaigian mostrando di voler favorire un movimento autonomista a base comunista, promosso dal partito Tudeh (“la massa”). Il governo di Teheran protestò presso l'ONU. Intervenuto il Consiglio di Sicurezza, URSS e Iran si accordarono (giugno 1946): l'URSS, momentaneamente soddisfatta da una concessione petrolifera, ritirò le sue truppe, mentre il governo iraniano assicurava all'Azerbaigian una limitata autonomia (con l'uso dell'āzeri accanto al persiano). Nel dicembre successivo, le forze governative riprendevano il pieno controllo della regione occupando il capoluogo Tabriz. Le grandi trasformazioni che hanno investito l'URSS all'inizio degli anni Novanta e il conseguente affermarsi nelle diverse repubbliche dell'Unione di movimenti nazionalistici e indipendentisti hanno portato l'Azerbaigian a dichiarare nel 1991 la propria indipendenza. Alla fine dello stesso anno, in seguito allo scioglimento dell'URSS, è divenuto uno Stato sovrano.

Per la storia

J. E. Baddeley, The Russian Conquest of Caucasus, Londra, 1908; M. E. Resul-Zade, Das Problem Aserbaidschan, Berlino, 1938; F. Kazemzadeh, The Struggle for Transcaucasia (1917-1921), Londra, 1951; E. H. Carr, Storia della Russia sovietica: la rivoluzione bolscevica, cap. XI, par. 4, Torino, 1964.

Per l'arte

L. Bretanizki, B. Weimarn, B. Brentjes, Die Kunst Aserbaidschans vom 4. bis zum 18. Jahrhundert, Lipsia, 1988.

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