Azuela, Mariano

narratore messicano (Lagos de Moreno 1873-Città di Messico 1952). È considerato l'iniziatore e uno dei principali rappresentanti del romanzo della rivoluzione messicana. Laureato in medicina, già prima della rivoluzione (1910) aveva scritto María Luisa (1907), Los fracasados (1908; I falliti) e Mala yerba (1909; Erba grama), documenti di un mondo di diseredati e umiliati. Fu tuttavia la partecipazione alla rivoluzione che ispirò ad Azuela i suoi romanzi più importanti. Al trionfo di Madero, divenne un dirigente politico; in seguito (1915) si arruolò come medico militare nelle file di Pancho Villa. Dopo la sconfitta di Villa si rifugiò a El Paso (Texas), dove nel 1916 scrisse Los de abajo (Quelli di sotto), il suo capolavoro. Nel romanzo, caratterizzato da una forte vena di pessimismo (come molte opere di altri scrittori messicani centrate sul tema della rivoluzione), emerge l'amara constatazione che il popolo, vero protagonista della lotta, risulta in definitiva l'unico sconfitto. Fra gli altri romanzi di Azuela: Los caciques (1917; I cacicchi), La malhora (1923; La disgrazia), giudicato dalla critica americana l'opera migliore di Azuela, La luciérnaga (1932; La lucciola), Pedro Moreno el insurgente (1935; Pedro Moreno il ribelle), centrato sulla figura del ribelle illuminato, El camarada Pantoja (1937), Sendas perdidas (1949; Sentieri perduti), Esa sangre (1956; Questo sangue). Azuela è anche autore di opere teatrali e del volume Cien años de novela mexicana (1958; Cento anni di romanzo messicano).

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