Bòssi, Umbèrto

uomo politico italiano (Cassano Magnago 1941). Fondatore e segretario del Movimento per la Lega Lombarda (1984), alle politiche del 1987 riusciva a conquistare un seggio al Senato. Grazie alle sue battaglie contro il centralismo "statalista" e il malcostume politico, otteneva poi, ancora con i voti dell'elettorato lombardo, una buona affermazione sia nelle elezioni regionali del 1990, sia in quelle legislative del 1992, in queste ultime presentatosi con la Lega Nord. Acceso propugnatore del federalismo, Bossi con le sue idee, negli anni Novanta, diveniva la figura politica che maggiormente avrebbe scosso lo scenario della politica italiana. Nel 1994, in occasione delle elezioni politiche, si alleava con Berlusconi e portava la Lega al governo. L'esperienza, comunque, segnata da forti contrasti con le forze alleate, dopo pochi mesi si concludeva con la sua fuoriuscita dalla maggioranza di governo. Riconfermato, nel 1995, capo del movimento, in occasione delle elezioni legislative anticipate del 1996, Bossi decideva di presentare la Lega come forza contrapposta ai poli di centro-destra e di centro-sinistra e lanciava una nuova battaglia per il secessionismo delle regioni del Nord. Eletto, quindi, nonostante l'isolamento politico della Lega, con i voti dell'elettorato più radicale del Nord, nel settembre 1996, Bossi allo scopo di accrescere il consenso alla sua politica secessionista, promuoveva una grande manifestazione per l'autodeterminazione della “Padania”, che tuttavia non raccoglieva quell'adesione pronosticata. Ripresi i rapporti con lo schieramento di centro-destra e firmata una nuova alleanza politica con Berlusconi, nelle elezioni legislative del maggio 2001, Bossi con il suo partito entrava a far parte nuovamente della coalizione che nel 1995 aveva abbandonato. Questo suo nuovo accordo, però, non veniva condiviso da tutti gli elettori della Lega, che decretavano la sconfitta della formazione nelle elezioni politiche del 2001 e il mancato raggiungimento del quorum del 4%, necessario per l'ingresso in Parlamento. Tuttavia Bossi veniva nominato ministro delle Riforme Istituzionali e della Devoluzione nel nuovo governo presieduto da Berlusconi. Nel giugno 2004 veniva eletto al Parlamento europeo e successivamente si dimetteva sia dall'incarico di governo sia dal Parlamento italiano. Nel 2008, dopo il successo della Lega alle elezioni politiche di aprile, Bossi veniva nominato ministro per il Federalismo nel IV governo Berlusconi, carica ricoperta fino al 2011. Nel 2012, in seguito a un’inchiesta condotta dalle Procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria sul presunto utilizzo da parte della famiglia Bossi di soldi appartenuti alla Lega Nord, Bossi si dimetteva dalla carica di segretario federale della Lega, assumendo la Presidenza del partito. Alle elezioni del 2013, Bossi veniva rieletto alla Camera e, nello stesso anno, si candidava alle primarie della Lega Nord, ma veniva sconfitto dall’avversario Matteo Salvini che otteneva l’82% dei consensi. Alle elezioni politiche del 2018 entrava in Senato come esponente della Lega.

 

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