BES (Bisogni Educativi Speciali)

Locuzione adottata a livello internazionale per identificare le difficoltà evolutive di funzionamento permanenti o transitorie in ambito educativo o dell’apprendimento che necessitano di specifici interventi personalizzati. Introdotti nel 1978 nel Regno Unito, miravano inizialmente ad ampliare il supporto da parte delle istituzioni scolastiche e formative introducendo un nuovo sistema di classificazione degli alunni con disturbi dell’apprendimento. In tale contesto i bisogni educativi sono stati identificati per ogni soggetto in base al grado di deficit relativo a cinque dimensioni fondamentali dello sviluppo: fisico, cognitivo, del linguaggio, sociale ed emozionale. A partire dalla Dichiarazione di Salamanca del 1994 dell’UNESCO, i Bisogni Educativi Speciali sono divenuti ufficialmente una categoria di riferimento per mettere in atto modalità operative, strategie, sistemi e criteri di apprendimento per ciascun allievo i cui bisogni derivano da disabilità oppure da difficoltà di apprendimento. Benché la Dichiarazione suggerisca l’adozione del principio di inclusività educativa da parte di tutti i Paesi, le definizioni di BES variano sensibilmente da nazione a nazione a causa delle diversità in ambito legislativo e delle politiche attuative nonché delle norme amministrative, finanziarie e procedurali applicate. Per quanto concerne l'Italia, si è iniziato a parlare di Bisogni Educativi Speciali nel 1998, ma è solo con la Direttiva del 27 dicembre del 2012 che è stata avviata un’ufficializzazione ministeriale.

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