Badoèr

antica e celebre famiglia veneziana che diede illustri personaggi alla Repubblica. § Badoaro, coinvolto con altri parenti nella congiura Querini-Tiepolo (1310) e perciò decapitato. § Bonaventura (Padova 1332-Roma 1385), noto anche come Bonaventura da Padova. Dottore dell'Università di Parigi, professore nello Studio bolognese e ambasciatore papale presso Lodovico d'Ungheria (1375), nel 1377 fu creato priore e nel 1378 cardinale. Amico del Petrarca, ne pronunciò l'elogio funebre ad Arquà nel 1375. § Albano (ca. 1360-1428), duca a Candia dal 1399 al 1401, podestà a Treviso (1405) e Verona (1409) e plenipotenziario nelle trattative con Obizzo da Polenta (1406). Favorì F. Foscari contro P. Loredan nella lotta per il dogato (1423) e ne ebbe in premio la nomina a procuratore della Repubblica a Mantova (1423). § Andrea (Venezia 14471525), dedito più ai commerci che alla politica, fu ambasciatore alla corte d'Inghilterra. Assolto con avvedutezza l'incarico (1509-15), fu poi senatore (1516), governatore delle entrate e capo del Consiglio dei Dieci. § Giacomo (? ca. 1457-Venezia 1537), governatore a Monopoli (1500), senatore (1504) e consigliere in Cipro (1505-08), nel 1513 fu eletto luogotenente della Patria del Friuli dove fronteggiò vittoriosamente l'offensiva degli imperiali. Più volte membro del Consiglio dei Dieci, nel 1522 fu luogotenente in Cipro. § Alvise (Venezia ca. 1483-1554), rigorosissimo avogadore di Comune (1531-33) e senatore (1537), fu autorevole fautore di una lega contro i Turchi e ambasciatore alla corte di Carlo V per sollecitarne la partecipazione (1537). Provveditore generale in Dalmazia (1538) e savio di terraferma (1539), nel 1540 fu inviato come ambasciatore a Costantinopoli per negoziare la pace. Costretto ad accettare condizioni svantaggiose, ebbe la carriera praticamente troncata. § Federico (Venezia 1519-1593), figlio di Alvise, fu ambasciatore alla corte di Ferdinando II d'Asburgo (1550-52), di Carlo V (1554-56) e di Filippo II (1556-57). Processato per debiti e per aver intrattenuto oscuri rapporti politici con il duca di Braunschweig contro il volere del Consiglio dei Dieci (1560), fu assolto solamente dieci anni dopo. Nel 1582-83 capeggiò vittoriosamente la “rivolta dei giovani” contro il Consiglio dei Dieci, ma poco dopo si ritirò a vita privata. § Alberto (Venezia 1540-1592), savio di terraferma (1573), ambasciatore presso Filippo II (1575-78) e Rodolfo d'Asburgo (1579-82), rappresentò con grande abilità la Repubblica di Venezia a Roma (1589-91) durante la contesa con la S. Sede causata dal riconoscimento dello scomunicato Enrico IV da parte della Serenissima. § Giacomo (Parigi tra il 1570 e il 1580-1620), amico di P. Sarpi e devotissimo allievo del Galilei nello Studio di Padova (1597-99), assolse vari incarichi diplomatici per conto di Enrico IV dopo essere passato dalla religione riformata al cattolicesimo. Sospettato di connivenza con i gesuiti, fu avversato soprattutto dal Villeroy e dal Sully. § Barbaro (Venezia 1617-Tenedo 1657), membro del Maggior Consiglio a soli venti anni, partecipò valorosamente alla guerra di Candia segnalandosi nella battaglia di Nasso (1651), nell'assedio di Malvasia (1653) e nella presa di Egina (1654). Durante le operazioni per il blocco dei Dardanelli prese Tenedo e Lemno (1657).

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