Banca d'Itàlia

istituto di emissione costituito nel 1893 in seguito alla fusione di tre dei sei istituti di emissione allora esistenti: Banca Nazionale del Regno, Banca Nazionale Toscana e Banca Toscana di Credito per le Industrie e il Commercio. Nel 1926 le sono stati affidati il monopolio dell'emissione e le funzioni di controllo e vigilanza su tutto il sistema bancario. I caratteri fondamentali del suo ordinamento e della sua attività sono però contenuti nella legge bancaria del 1936. Tale legge ha trasformato la banca in istituto di diritto pubblico; ha disposto che le quote nominative di partecipazione al suo capitale potessero appartenere solo a casse di risparmio, a istituti di credito di diritto pubblico, a banche d'interesse nazionale, a istituti di previdenza e assicurazione; ha limitato la sua attività quasi esclusivamente ai rapporti con le aziende di credito, col Tesoro e con l'Ufficio Italiano dei Cambi. In particolare quindi la banca fornisce liquidità alle aziende di credito mediante il risconto di cambiali, note di pegno, buoni del tesoro e cedole di titoli dello Stato o da esso garantiti (gli effetti non devono avere scadenza superiore a 4 mesi e devono portare almeno due firme) e mediante anticipazioni su titoli emessi o garantiti dallo Stato; riceve i depositi delle aziende di credito (depositi indisponibili, costituiti dalle riserve obbligatorie, e depositi disponibili); gestisce il servizio delle stanze di compensazione; gestisce il servizio di tesoreria provinciale dello Stato (in base a una convenzione stipulata con il governo nel 1894 e periodicamente rinnovata) comprensivo di quello dell'emissione di buoni ordinari del tesoro; effettua operazioni in valuta e fornisce all'Ufficio Italiano dei Cambi i mezzi per l'acquisto di valute estere. In base al decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1998, la Banca d'Italia è entrata a far parte integrante del S.E.B.C. (Sistema Europeo delle Banche Centrali), organismo a cui il trattato di istituzione della Unione Europea attribuisce diversi compiti, suddividendoli fra la Banca Centrale Europea e le banche centrali nazionali. La gestione della politica monetaria nell'area dell'euro è, dal 1° gennaio 1999, compito istituzionale della Banca Centrale Europea. Rimangono di competenza della Banca d'Italia le altre funzioni attribuitele dalla legge, in particolare quelle in materia di vigilanza sugli intermediari bancari e finanziari, di supervisione sui mercati, di tutela della concorrenza sul mercato del credito e, congiuntamente con la Banca Centrale Europea, di sorveglianza sui sistemi di pagamento. Inoltre la Banca d'Italia continua a gestire, per conto dello Stato, il servizio di tesoreria provinciale. Massimo organo esecutivo della banca è il governatore. I Governatori che sono succeduti alla guida della Banca d’Italia sono stati Bonaldo Stringher (1928-1930); Vincenzo Azzolini (1931-1944); Luigi Einaudi (1945-1948); Donato Menichella (1948-1960); Guido Carli (1960-1975); Paolo Baffi (1975-1979); Carlo Azeglio Ciampi (1979-1993); Antonio Fazio (1993-2005); Mario Draghi (2005-2011); Ignazio Visco (2011-). Nel dicembre 2005 il Parlamento ha approvato una legge che prevedeva il passaggio della tutela della concorrenza bancaria all'Antitrust, e una gestione mista con questa autorithy per quanto riguarda le acquisizioni e le concentrazioni del settore. Nel 2006 è stato approvato il nuovo statuto della Banca d’Italia, che ha stabilito la riaffermazione della natura pubblicistica della Banca e l’autonomia e l’indipendenza del suo operato; l’uniformazione delle procedure di nomina e del rinnovo del mandato del Governatore a quanto avviene in Europa; le procedure di nomina degli alti dirigenti.

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