(Beograd). Capitale della Serbia, 120 m s.m., 1.280.639 ab. (2002), 1.576.124 ab. (2002) l'agglomerato urbano.

Generalità

È situata sulle estreme propaggini settentrionali delle colline della Šumadija, alla confluenza della Sava nel Danubio. La sua posizione ne fa un importante centro di comunicazioni europee, aperto alle regioni alpine e dinariche attraverso il bacino della Sava e collegato al Vicino Oriente attraverso le conche della Morava e del Vardar. La città svolge anche un'importante attività culturale quale sede di università (1863), di accademie e di musei.

Storia

Piccola città fortificata (Singidunum) fondata dai Celti verso il sec. III a. C., fu in epoca romana un punto strategico di grande importanza; all'epoca di Giustiniano venne cinta da mura e trasformata in piazzaforte per impedire alle tribù barbare il passaggio del Danubio. Occupata successivamente da Unni, Sarmati e Avari, nel sec. IX, quando era ricordata con il nome di Beograd (città bianca), essa apparteneva ai Bulgari. Nei sec. XII e XIII fu a lungo contesa tra Ungari e Bulgari; conquistata dai primi nella seconda metà del sec. XIII, passò poi varie volte dagli uni agli altri finché nel 1521, dopo aver resistito a numerosi e ripetuti attacchi, cadde in mano ai Turchi. Da quel momento fu spesso, e per breve tempo, conquistata dagli Austriaci finché nel 1867 la guarnigione turca lasciò definitivamente anche la cittadella. Belgrado fu da quel momento la capitale politica, artistica, economica e culturale della Serbia. Occupata due volte dagli austro-tedeschi durante la prima guerra mondiale, tornò ai serbi alla fine della guerra e divenne capitale del nuovo Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni (Iugoslavia). Durante la seconda guerra mondiale fu occupata dal 1941 al 1944 dai tedeschi e fu più volte bombardata. Ricostruita secondo un moderno piano regolatore, con larghi viali alberati, piazze, parchi e vie rettilinee, si è estesa soprattutto sulle sponde del Danubio e della Sava e sul ripiano superiore della collina che domina da SE la confluenza dei due fiumi; sovrastata dall'antica fortezza turca del Kalemegdan, conserva, nel settore sudorientale, i resti dei vecchi quartieri. Al di là della Sava, sulla sinistra del fiume, si trova il complesso residenziale di Nuova Belgrado (Novi Beograd), con grandi edifici moderni intorno all'aeroporto internazionale e lungo la strada per Zagabria. La città ha subìto gravi bombardamenti da parte delle forze della NATO durante il conflitto con il Kosovo nel 1998. Dopo la dissoluzione della Federazione Iugoslava e la creazione nel 2003 della nuova Serbia e Montenegro, Belgrado ha conservato il suo ruolo di capitale ed è iniziata una significativa ricostruzione.

Arte e musei

Del periodo celtico rimane la Kalemegdan Citadel, la fortezza che domina la città vecchia, Stari Grad; ricostruita dai Bizantini nel sec. XII, conserva alcuni dei cancelli del sec. XV, come la porta principale, detta Porta del Despota, e la porta Zindan. La città bassa (Donij Grad) si estende dai piedi della fortezza fino a Piazza della Repubblica, cinta dalle mura che seguono il corso del fiume fino a quello che un tempo era il porto di Belgrado. Qui si trovano numerose testimonianze di epoca turca, come i bagni del sec. XVIII (Amam), trasformati in planetario, e la torre esagonale di Nebojsa kula, utilizzata come prigione. Il cuore culturale e commerciale della città è il viale pedonale di Kneza Mihaila, che taglia in due la città vecchia, dove si concentrano i palazzi di fine Ottocento e i maggiori musei. Una delle vie più antiche è Ulica Kralja Petra I, dove in epoca romana sorgevano la basilica, le terme e i forum. Il Palazzo reale degli Obrenović, divenuto sede dell'Assemblea cittadina, pur gravemente danneggiato durante le due guerre, conserva ancora parte degli arredi originali e numerosi dipinti. Merita una visita anche il Palazzo della Principessa Ljubice (1829-1831), arredato in stile balcanico. La moschea Bajakli Dzamija (sec. XVII) è l'ultima rimasta del periodo della dominazione turca; la chiesa ortodossa più importante è Saborna Crkva (1837-45), con l'imponente campanile barocco, dove sono sepolti i primi due sovrani della Serbia; la nuova cattedrale, Sveti Sava, fu progettata a partire dal 1894 e mai terminata. Il museo più importante è il Museo Nazionale, aperto nel 1844, con una ricca collezione d'arte, una sezione preistorica e la Galleria degli affreschi, che raccoglie copie di affreschi e calchi di rilievi medievali. Da segnalare anche il Museo Etnografico, quello di Storia Naturale, il Museo di Arte Contemporanea e il Museo Nikola Tesla, dedicato all'ingegnere di origine croata che fu pioniere delle ricerche elettrotecniche.

Economia

Data la sua posizione al centro di una regione ricca di risorse minerarie, Belgrado divenne un importante centro industriale. Gli impianti industriali sono concentrati nei sobborghi di Želenik (officine meccaniche) e Rakovica (fabbriche automobilistiche), nella parte meridionale della città, e nel centro di Belgrado-Zemun, oltre Nuova Belgrado, sulla destra del Danubio, considerato ormai come il quartiere industriale della capitale, con stabilimenti tessili, metallurgici, farmaceutici, alimentari (distillerie e zuccherifici), della carta, della concia e della gomma. Messa in crisi dall'embargo praticato nei confronti della Serbia negli anni della guerra in Kosovo, l'industria ha segnato una netta ripresa a partire dal 2004. Posta lungo le principali direttrici del traffico tra l'Europa centrale, il Mar Nero e il Mediterraneo, collegata mediante l'autostrada “Fraternità Unità” (1963) con Zagabria e Lubiana e con il confine greco, Belgrado è anche un importante mercato dei prodotti agricoli (soprattutto cereali) della regione circostante e capolinea della navigazione fluviale, con due attivissimi porti sulla Sava e sul Danubio.

Curiosità

Belgrado è sede di un Festival di cinema internazionale (FEST) che si svolge tra febbraio e marzo e di numerosi festival musicali (jazz in estate e musica classica in autunno). Il maggior evento musicale della Serbia, che richiama artisti da tutta Europa, è l'Exit, che ha luogo in agosto nella roccaforte di Petrovaradin a Novi Sad, una città universistaria a ca. 80 km da Belgrado

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