Bendini, Vasco

pittore italiano (Bologna 1922). Dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti di Bologna, sotto la guida di V. Guidi e G. Morandi, è tra i primi ad accogliere la lezione dell'informale già presente, in modo maturo, nelle tempere e nei disegni esposti nel 1953 a Firenze con presentazione di F. Arcangeli. Questa esperienza consolidata e approfondita in un'indagine ininterrotta delle poetiche del gesto e della materia è visibile in varie personali e collettive come le Biennali di Venezia del '56 e del '64, la Quadriennale romana del '59, la Biennale di San Paolo del Brasile del '61 e la Biennale di Tōkyō del '62 fino alla mostra L'informale in Italia fino al 1957, curata da Calvesi (1963). A partire dal 1965 si avvia una nuova fase creativa in cui l'artista abbandona la pittura in favore di nuove tecniche espressive riconducibili alla formula di arte povera, operata con un radicale cambiamento di mezzi e di occupazione dello spazio con installazioni e azioni, è ampiamente documentata nel 1969 al Museo Civico di Bologna in cui il corpo del pittore nell'azione dal titolo Io. E io ora, è il protagonista e il centro della rappresentazione. Nell'estate del 2001 ha avuto luogo, presso il Museo d'arte moderna e contemporanea al Castello di Masnago, la mostra Giardino dei sensi. Vasco Bendini (1999-2000), 45 tempere racchiuse nei quattro cicli tematici: I miei luoghi, Pagine sparse, Eros e per ultima una serie di tempere che l'artista ha, intuitivamente, intitolato ispirandosi ad alcuni versi della Divina Commedia.

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