Bianchini, Àngela

narratrice e saggista italiana (Roma 1921- Roma 2018). Studiosa di letteratura latino-americana, ha vissuto a lungo negli Stati Uniti dove ha conseguito un dottorato in filologia romanza con Leo Spitzer. Ha collaborato a programmi RAI e al quotidianoLa Stampa. La sua narrativa ruota attorno a figure femminili che cercano identità nel tessuto della memoria, sullo sfondo di ambienti borghesi, soprattutto romani. La difficile educazione sentimentale della protagonista di Lungo equinozio (1962) è un tema che torna nei successivi Le nostre distanze (1965), Capo d'Europa (1972) e, soprattutto, nell'incisiva triade femminile de La ragazza in nero (1990). Ancora tre figure femminili dominano la scena del romanzo Le labbra tue sincere (1995), una storia intimista ambientata a Roma negli anni Dieci, mentre Un amore sconveniente (1999) narra del contrastato amore tra un giovane professore ebreo e una bellissima donna ariana. In Nevada (2002) la Bianchini ha descritto le difficoltà affrontate da un gruppo di donne americane negli anni Cinquanta per ottenere il divorzio.Tra i suoi saggi si ricordano: Il romanzo d'appendice (1969), Il feuilleton e la luce a gas: due invenzioni dell'Ottocento (1988) e Alessandra e Lucrezia. Destini femminili nella Firenze del Quatrocento (2005) un confronto tra Alessandra Macinghi, moglie di uno Strozzi appartenente alla fazione avversa a Cosimo de' Medici, e la seconda, Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo il Magnifico. Nel 2012 ha pubblicato il romanzo Le labbra tue sincere. Tra le ultime opere si ricordano i saggi Amare è scrivere: tre scrittrici spagnole (2013) e Incontri (2016). 

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