Blair, Tony

(Anthony Charles), uomo politico britannico (Edimburgo 1953). Formatosi in una delle più esclusive scuole inglesi, avvocato, a 41 anni Blair era chiamato ad assumere la guida del Labour Party in seguito alla prematura scomparsa del leader John Smith (maggio 1994), ma già da tempo egli si era messo in luce per le idee innovative sulla struttura e la strategia del partito. Scelto dopo un vasto consenso, Blair si imponeva immediatamente come l'uomo in grado di scalzare il lungo dominio conservatore in Gran Bretagna. La sua visione moderata e modernizzatrice lo portava a lanciare il modello del New Labour. Un'idea che pagava in termini di risultati, com'era dimostrato dalle varie elezioni amministrative e suppletive dove le ricorrenti vittorie laburiste riuscivano quasi ad annullare il margine della rappresentatività della maggioranza conservatrice, ridottosi nel 1996 a una sola unità. Grazie alla sua idea di un socialismo moderato Blair riusciva a conquistare il favore del ceto medio e, quindi, l'agognata premiership nelle elezioni del 1997 . Il suo mandato veniva caratterizzato da un ruolo particolarmente attivo esercitato in politica interna: concedeva ampia autonomia alla Scozia e al Galles (1998), ma soprattutto si adoperava per una felice soluzione, con la firma di un'intesa di pace (1998), al dissidio nell'Irlanda del Nord. Questo mandato gli veniva riconfermato, con una schiacciante vittoria sui conservatori, nelle consultazioni politiche del 2001. In questo stesso anno, gli attentati dell'11 settembre che avevano colpito le città di New York e Washington, inducevano Blair a schierarsi anche militarmente a fianco degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo islamico e nei conseguenti attacchi all'Afghanistan. Nella crisi internazionale apertasi nel 2002 sulla questione irachena, Blair si schierava al fianco dell'Amministrazione Bush, inviando contingenti di truppe nel Golfo. La vittoria militare non giovava politicamente, a Blair, che era costretto ad affrontare una crescente opposizione interna al suo partito, proprio a causa della partecipazione alla guerra. In estate, inoltre, il premier veniva accusato di aver disposto manipolazioni riguardo ai dossier dei servizi segreti sulle potenzialità, in termini di armamenti, del regime iracheno, e doveva accettare l'istituzione di una commissione d'inchiesta indipendente che, nel gennaio 2004, scagionava sia il premier sia il governo dalle accuse. Le elezioni legislative del maggio 2005 vedevano la vittoria dei laburisti per la terza volta consecutiva, anche se le polemiche seguite al conflitto iracheno facevano perdere loro molti consensi. Blair veniva nominato primo ministro per la terza volta. Nel settembre 2006, al congresso del Partito laburista, annunciava l'intenzione di ritirarsi, il che avveniva nel giugno 2007. Sempre nello stesso anno veniva nominato inviato per la pace in Medio Oriente, da ONU, Stati Uniti, UE e Russia.

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