Briand, Aristide

uomo di Stato francese (Nantes 1862-Parigi 1932). Socialista militante, pacifista (ebbe il Nobel per la pace nel 1926), precursore d'una politica di unità europea, mise le sue straordinarie doti di oratore al servizio di queste idee. Eletto deputato nel 1902, nel 1905 si ritirò dal Partito socialista unificato per militare tra i socialisti indipendenti; durante la sua lunga carriera fu dieci volte presidente del Consiglio e sedici ministro degli Esteri. Dimostrò fermezza e tatto davanti alle difficoltà del governo: nel 1905 per l'applicazione della legge sulla separazione della Chiesa e dello Stato di cui fu relatore, nel 1910 durante gli scioperi dei ferrovieri. Nel 1919, firmatario del Trattato di Versailles, sostenne con energia una politica di collaborazione internazionale e fu tra i fondatori della Società delle Nazioni. Nel 1925 gli accordi di Locarno, volti a cercare un riavvicinamento con la Germania, segnarono un punto importante della sua politica; tra il 1925 e il 1930 fu il creatore di un movimento di unità internazionale, al quale aderirono (1928, Patto di Briand-Kellogg) sessanta Paesi, tendente a bandire la guerra; predicò il disarmo e auspicò gli Stati Uniti d'Europa, in un regime di unione federale europea.

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