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comune in provincia di Cuneo (17 km), 500 m s.m., 65,77 km², 9469 ab. (buschesi), patrono: san Vitale (28 aprile).

Centro situato alla sinistra del torrente Maira. Forse di origine romana, fu possesso di Bonifacio del Vasto (1091), passando poi (1135) al figlio Guglielmo, che ne fece un potente marchesato. Per sottrarsi all'espansione di Saluzzo, si sottomise nel 1259 agli Angioini. Passato agli Acaia (1363), entrò stabilmente nei domini sabaudi nel 1418.§ Dell'epoca medievale sono la porta Santa Maria e alcuni resti delle mura, incorporati in edifici civili. La chiesa della Trinità, detta “La Rossa” (sec. XVII), con facciata ornata da statue e il campanile ricavato da una torre medievale, conserva una cancellata in ferro battuto del Settecento. Progettate da F. Gallo nel sec. XVIII sono la parrocchiale di Maria Assunta e San Vitale, con facciata in cotto e campanile romanico, e la chiesa dell'Annunziata, detta “La Bianca”, con interno a croce greca affrescato e sormontato da cupola. Fuori dall'abitato si trovano la chiesa di San Martino (sec. XI), la villa del Roccolo (sec. XIX) e l'eremo dei Camaldolesi (sec. XVII-XVIII), con l'annessa chiesa (metà del sec. XVII).§ Di rilievo è l'agricoltura, rivolta alla coltivazione di cereali, soia, foraggi e frutta (fragole, albicocche, pesche, uva); si praticano le attività di sfruttamento dei boschi e l'allevamento bovino e suino. L'industria opera nei settori meccanico, chimico, tessile, cartotecnico, enologico, alimentare (salumi e formaggi), delle carpenterie metalliche, dei materiali da costruzione, dei serramenti, della lavorazione del legno e delle materie plastiche (stampi). Importanti risorse provengono dal turismo escursionistico e di villeggiatura.

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