Busséto

Indice

comune in provincia di Parma (38 km), 40 m s.m., 76,44 km², 6875 ab. (bussetani), patrono: san Bartolomeo (24 aprile).

Centro alla destra del torrente Ongina. Citato per la prima volta in un documento del 772, fu dominio dei Pallavicino dal sec. X e raggiunse prosperità con Orlando il Magnifico, che nel 1429 emanò gli Statuta pallavicinia; alla sua morte (1457) fu suddiviso in sei parti dagli eredi. Nel 1533 ebbe il titolo di città da Carlo V; nel 1579, estinti i Pallavicino di Busseto, passò ai Pallavicino di Zibello. Nel 1588 passò ai Farnese: ne seguirono controversie tra questi e gli ultimi discendenti dei Pallavicino, finché nel 1637 il feudo non fu confiscato.§ La rocca, eretta da Oberto Pallavicino (1250) e modificata nel Cinquecento, ospita il municipio e il Teatro Verdi. La parrocchiale di San Bartolomeo, eretta nel 1436 e rielaborata nel Settecento, ha la facciata gotica, l'interno con ricchi stucchi rococò e affreschi di M. Anselmi (sec. XVI). La chiesa di Santa Maria degli Angeli, in stile gotico tardivo (1470), conserva un gruppo in terracotta policroma di G. Mazzoni. La villa Pallavicino (sec. XVI), con interni riccamente decorati da stucchi e affreschi dei sec. XVII-XVIII, ospita il Museo Civico. Nella frazione di Roncole Verdi si conserva l'umilissima casa natale di Giuseppe Verdi (1813-1901).§ In economia prevale l'agricoltura con coltivazioni di cereali, barbabietole, pomodori e foraggi per allevamento di bovini da latte e suini; l'industria opera nei settori alimentare (caseifici, salumifici, conserve), degli imballaggi, dell'abbigliamento, dei bottoni e della lavorazione della plastica e dei metalli. Molto vivace il turismo culturale ed enogastronomico.§ In estate vi si tiene il Concorso internazionale di canto “Città di Busseto”.

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