Cèlico

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comune in provincia di Cosenza (12 km), 750 m s.m., 98,99 km², 3185 ab. (celichesi), patrono: san Michele (29 settembre).

Centro dell'alta valle del fiume Crati, situato alle pendici occidentali della Sila Grande. Venne fondato come altri casali prima del sec. X per l'afflusso dai centri costieri di abitanti messi in fuga dalle prime incursioni saracene. Sede del feudo del Granducato di Toscana (1644), dopo soli tre anni ne scacciò il governatore.§ La parrocchiale di San Michele conserva dell'edificio originario quattrocentesco una torre campanaria isolata; l'interno è un rifacimento barocco che comprende il soffitto ligneo dipinto da Cristoforo Santanna (1760) e conserva una conca battesimale in pietra (sec. XVI) con colonne del sec. XII e un dipinto su tavola del Seicento. La chiesetta dell'Assunta, dove nacque il teologo e mistico Gioacchino da Fiore (1130-1202), conserva un crocifisso del Quattrocento e coro e stalli lignei dei sec. XVII-XVIII.§ All'agricoltura (patate e cereali), diffusa soprattutto sull'altopiano, si affiancano le attività silvo-pastorali della zona collinare, ricca di boschi. È presente qualche industria di lavorazione del legno.

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