Caltanissétta o Caltanisétta (città)

Indice

capoluogo dell'omonimo libero consorzio comunale, 568 m s.m., 421,25 km², 59.425 ab. secondo una stima del 2021 (nisseni), patrono: san Michele Arcangelo (29 settembre).

Generalità

Città della Sicilia situata nella regione collinare alla destra del fiume Imera Meridionale. "Vedi pianta della città vol. V, pag. 231" "Per la pianta della città vedi il lemma del 5° volume." L'abitato si estende ai piedi del monte San Giuliano, su una zona pianeggiante in declivio, allungandosi a SSW e assumendo una configurazione triangolare. Il centro storico è caratterizzato da vie strette e tortuose, assai pittoresche. Dal sec. XIX, dopo l'elevazione della città a capoluogo di provincia (1818), l'espansione urbanistica si è indirizzata verso aree gravate in minor misura dal dissesto idrogeologico e dal dislivello orografico; la direttrice di espansione si è così orientata verso NE e verso W, alternando zone adibite all'edilizia pubblica e a quella privata. La realizzazione di queste nuove aree residenziali è stata accompagnata da un decentramento dei servizi prima ricadenti nel centro storico. È sede vescovile.

Storia

Le origini della città si ricollegano all'insediamento siculo (forse l'antica Nissa) sul monte Gibil Gabel, a S dell'odierno abitato. Sviluppatasi in periodo romano, la città fu occupata dagli Arabi nell'829; a quest'epoca risale la denominazione di Qal’at-Nissa (“castello di Nissa”). Passata a Ruggero il Normanno (1086), conobbe un periodo di prosperità. Nel sec. XIV divenne feudo dei Ventimiglia e dei Chiaramonte, per passare nel 1406 ai Moncada, cui appartenne fino ai primi dell'Ottocento. Sede vescovile dal 1844, si ribellò ai Borbone nel 1848. Fu occupata dalle truppe garibaldine il 2 luglio 1860. La città visse un notevole sviluppo nella seconda metà dell'Ottocento grazie all'attività di estrazione dello zolfo.

Arte

Città dall'aspetto prevalentemente moderno, conserva scarse testimonianze architettoniche di epoca medievale: i resti del castello di Pietrarossa, eretto dagli Arabi, rimaneggiato dai Normanni e distrutto da un terremoto, e l'ex chiesa di Santa Maria degli Angeli (sec. XIII), con bel portale in stile gotico. I principali edifici cittadini risalgono ai sec. XVII-XVIII. La cattedrale, dedicata a Santa Maria la Nova e a San Michele Arcangelo, fu eretta tra il 1570 e il 1622, anche se l'ampia facciata, affiancata da due campanili è del 1840; è internamente decorata con stucchi e affreschi di Guglielmo Borremans (1720), cui si deve anche la grande pala dell'altare maggiore raffigurante l'Immacolata e santi, e conserva, nel transetto, la Madonna del Carmelo (1604), tela di Filippo Paladino. Barocche sono la chiesa di San Domenico, ricostruita nel sec. XVIII su una preesistente costruzione quattrocentesca (nell'altare maggiore, Madonna del Rosario, 1614, tela del Paladino), e la chiesa di Sant'Agata o del Collegio (sec. XVII), con austera facciata disegnata da Natale Masuccio; nel ricchissimo altare del transetto, con splendido paliotto a intarsio, è una grande pala marmorea di Ignazio Marabitti (Sant’Ignazio in gloria). Il palazzo Moncada, costruito in forme barocche nel sec. XVII e mai ultimato, presenta nella facciata notevoli decorazioni con figure umane e di animali.

Musei

Il Museo Archeologico custodisce reperti provenienti dagli scavi effettuati nei siti di Capodarso, San Giuliano, Gibil Gabel, Sabucina e Dessueri. Interessanti sono il Museo del Folclore e delle Tradizioni Popolari, presso la chiesa di San Pio X, che conserva i sedici gruppi statuari dei Misteri (fine sec. XIX), utilizzati durante i riti del Giovedì Santo, e il Museo Mineralogico e Paleontologico della Zolfara, che conserva attrezzature utilizzate nelle miniere di zolfo, una ricca collezione di minerali e rocce provenienti da diverse parti del mondo, e una raccolta di macrofossili.

Economia

Situata in posizione strategica rispetto a importanti assi viari (autostrada Catania-Palermo, superstrada per Agrigento), Caltanissetta è centro amministrativo e attivo mercato di prodotti agricoli (cereali, agrumi, olive, uva, mandorle e pistacchi) e zootecnici (bovini e ovini). L'industria opera nei settori alimentare (aziende di trasformazione), metalmeccanico, tessile, cartario, calzaturiero, dell'abbigliamento, delle materie plastiche e del legno. È molto attivo l'artigianato.

Curiosità e dintorni

Molto suggestive sono le celebrazioni della Settimana Santa: il giovedì si svolge la Processione dei Misteri, in cui i sedici gruppi statuari a grandezza naturale, raffiguranti scene della Passione di Cristo, vengono portati per le strade del paese fino alla piazza del Duomo, dove avviene la cosiddetta “spartenza”; al tramonto del venerdì, invece, la statua del Cristo Nero, posta dentro un baldacchino dorato a forma di corona, viene portata a spalla e a piedi scalzi per le stradine del centro storico, appena illuminate, accompagnata dalle lamentazioni bibliche cantilenate in un dialetto arcaico. A ottobre si svolge il Festival Internazionale della Moda “MedModa”. La città diede i natali all'autore teatrale Pier Maria Rosso di San Secondo (1887-1956).A circa 3 km di distanza da Caltanissetta sorge uno tra i più importanti monumenti romanici della Sicilia centrale: la badia di Santo Spirito, con l'annessa chiesa di fondazione normanna, che custodisce decorazioni a fresco (sec. XV) e un Crocifisso quattrocentesco su tavola attribuito a Salvo d'Antonio. Sul monte Sabucina si trova un'area archeologica con resti di capanne preistoriche, mura e abitazioni risalenti alla colonizzazione greca (sec. VI-IV a. C.). Sul monte Gibil Gabel sono, invece, le testimonianze di un centro siculo successivamente ellenizzato, forse l'antica Nissa, con resti di fortificazioni e una necropoli.

G. Tarozzi, Nel cuore della Sicilia: Caltanissetta, in “Le Vie d'Italia”, Milano, 1962; E. Falzone, Caltanissetta nell'arte, Caltanissetta, 1965; I.G.D.A., Città e Paesi d'Italia, vol. V, Novara, 1968; M. Sedita Migliore, Sabucina. Studio sulla zona archeologica di Caltanissetta, Caltanissetta, 1981.

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