Territorio

Regione pianeggiante della Sardegnasudoccidentale estesa in direzione NW-SE dal golfo di Oristano a quello di Cagliari. Lunga ca. 100 km e larga da 15 a 20 km, è costituita da una fossa tettonica, colmata da sedimenti eocenici e pleistocenici e interrotta soltanto dal poggio di Sardara. A S il Campidano termina bruscamente ai piedi dei monti dell'Iglesiente; a N è limitato dalle formazioni mioceniche delle colline della Marmilla e della Trexenta. Localmente nel Campidano (il cui nome, di origine medievale, significa “campi”) si distinguono tre subregioni: il Campidano di Oristano, comprendente l'ant. Campidano di Simaxis, quello di Maggiore e quello di Milis, il centrale, corrispondente alla parte intermedia della pianura, e il Campidano di Cagliari. Tuttavia con il termine Campidano si intende un'area unitaria, includente nei suoi vasti confini non solo queste tre subregioni, ma anche taluni territori marginali di pianura o di bassa collina e il versante sudoccidentale dei monti del Sarrabus.

Popolazione ed economia

Le favorevoli condizioni economiche hanno reso questa regione un'area densamente popolata. I centri sono numerosi: tra i più importanti, Oristano e Terralba nel Campidano di Oristano; San Gavino, Guspini e Villacidro nel Campidano centrale; Cagliari (ma è densamente popolata tutta la zona semicircolare distesa tra la città stessa e Quartu Sant'Elena), Elmas (aeroporto di Cagliari), Assemini, Sinnai, Settimo, Maracalagonis, Quartu Sant'Elena, Pirri e Monserrato nel Campidano di Cagliari. La morfologia pianeggiante ha fatto del Campidano un'area privilegata per il passaggio delle vie di comunicazion: la regione è infatti attraversata dalla ferrovia e dalla strada (SS 131) più importanti della Sardegna. Superate in parte le difficoltà derivanti dalla frequente siccità con opere di canalizzazione dei numerosi corsi d'acqua che l'attraversano (Mannu, Malu, Sitzerri), il Campidano è una fiorente regione agricola con una certa tendenza alla specializzazione delle diverse parti in tipi particolari di coltura. Nell'Oristanese settentrionale si ha un'estesa superficie a colture legnose (olivi, viti, alberi da frutto) e una fascia, stesa sui due lati del basso Tirso, destinata agli ortaggi, alle barbabietole, ai foraggi e a colture irrigue varie; nei territori della bonifica di Arborea è stata introdotta con successo la risicoltura, che si affianca alla coltivazione di barbabietole e foraggi. Nel Campidano centrale, invece, prevale la cerealicoltura, con il caratteristico paesaggio a campi aperti. Nel Campidano di Cagliari si ha una maggiore varietà, per cui agli orti (carciofi e pomodori, in particolare) si alternano oliveti e vigneti. Soprattutto nei dintorni di Cagliari e di Oristano è presente l'industria, mentre la costa del golfo di Cagliari e del golfo di Oristano rappresentano frequentate aree turistico balneari.

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