Campobasso (città)

Indice

capoluogo della provincia omonima e della regione Molise, 701 m s.m., 55,65 km², 51.321 ab. secondo una stima del 2007 (campobassani), patrono: san Giorgio (23 aprile).

Generalità

Città situata sullo spartiacque tra i fiumi Biferno e Fortore, sulle propaggini settentrionali dei monti del Sannio. "Per la pianta della città vedi il lemma del 5° volume." L'abitato è articolato in una parte moderna, in pianura, dove sorgono i principali edifici pubblici e sono localizzate le attività commerciali, e in una parte più antica, dal pittoresco intreccio di vicoli, raccolta in forma di mezzaluna sul versante sudorientale di un alto colle, chiamato Montebello o “Monti”. "Vedi pianta della città vol. V, pag. 296" La città conobbe un significativo ampliamento dopo il 1814, quando Gioacchino Murat diede licenza di edificare nuovi quartieri al di fuori della cinta medievale. Sorsero così nel corso dell'Ottocento, in direzione E e S, i nuovi quartieri residenziali, con ampie vie e piazze. La città ha avuto un ulteriore sviluppo, nella seconda metà del Novecento, lungo le principali vie di comunicazione con gli altri centri della regione. È sede vescovile e universitaria.

Storia

Antico insediamento sannitico, come dimostrano i resti delle fortificazioni dei “Monti”, sotto la dominazione normanna, fu sede di un castello fatto erigere da Ugone II di Molise (sec. XI), che vi trasferì la capitale della contea. Passata agli Angioini, nei sec. XIV-XV fu dominio dei Monforte-Gambatesa, sotto i quali fu risistemata dopo il distruttivo terremoto del 1456. A Cola di Monforte, costretto all'esilio dagli Aragonesi, successero i Di Capua (1495) e i Gonzaga (1559), durante la cui signoria la città fu teatro di un aspro conflitto sociale. Nel 1688 passò ai Carafa, ai quali rimase fino al 1740, quando, riscattata da un gruppo di facoltosi cittadini, divennero signori i Romano fino alla fine della feudalità. La città fu capoluogo di provincia agli inizi dell'Ottocento.

Arte

Numerose sono le testimonianze architettoniche di epoca medievale, tutte concentrate nel borgo antico: la chiesa romanica di San Giorgio, la più antica della città (sec. X-XII, in seguito rimaneggiata), la chiesa di San Bartolomeo (sec. XI, sconsacrata), la chiesa di San Leonardo (sec. XIII) e la chiesa di Sant'Antonio Abate (1572), che custodisce all'interno preziosi altari lignei (sec. XVII) e tele risalenti ai sec. XVI-XVII. Il castello Monforte, a pianta quadrata, con torrioni rotondi agli angoli e mura merlate a scarpa, fu ricostruito nel sec. XV, sul precedente castello risalente al sec. XI, da Cola di Monforte; in una sala è allestito il Sacrario dei Caduti nelle due guerre mondiali. La cattedrale, dedicata alla Santissima Trinità, fu riedificata nell'Ottocento in stile neoclassico. Il Nuovo Museo Provinciale Sannitico, che ha sede a palazzo Mazzarotta, raccoglie materiale dalla protostoria all'epoca sannitica; la villa Colitti ospita il Museo Internazionale del Presepe, comprendente numerosi presepi in miniatura provenienti da vari paesi e una collezione filatelica dedicata al presepe.

Economia

L'economia è ancora in larga parte legata alle attività agricole (frumento, mais, patate, ortaggi, frutta, vite e olivo), a quelle silvo-pastorali e all'allevamento. L'industria, caratterizzata da piccole imprese, opera soprattutto nei settori alimentare (pastifici), meccanico, edile, dei materiali da costruzione e della lavorazione del legno e delle materie plastiche. Pressoché scomparsa è l'antica tradizione della lavorazione artistica e artigianale dell'acciaio e del rame. In crescita il turismo.

Curiosità e dintorni

Nel giorno del Corpus Domini si svolge la Sagra dei Misteri, che vede sfilare le macchine processionali (strutture meccaniche che sorreggono persone in carne e ossa) create nel Settecento dall'artista locale P. S. Di Zinno. Nei dintorni, sul monte Vairano, sorgono i resti di un insediamento, forse l'antica Aquilonia.

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