Canósa, Antònio Capéce Minùtolo, prìncipe di-

uomo politico (Napoli 1763-Pesaro 1838). Convinto assertore dell'assolutismo monarchico e dei privilegi feudali, fu contrario alla Repubblica Napoletana, venendo incarcerato e condannato a morte. Dopo esser stato liberato dal cardinale Ruffo, seguì i Borbone in Sicilia. Nominato ministro di polizia dopo la Restaurazione, ma inviso alla popolazione e alla stessa Santa Alleanza per il rigore eccessivo con cui perseguitò i liberali, fu costretto a dimettersi una prima volta nel 1816 e una seconda e definitiva nel 1821. Esule a Pisa, Genova, Livorno e infine consigliere di Francesco IV di Modena, condusse una continua battaglia ultrareazionaria e conservatrice componendo un gran numero di caustici e briosi scritti antiliberali tra i quali, famoso, I piffari di montagna.

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