Carìsio

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comune in provincia di Vercelli (25 km), 183 m s.m., 30,11 km², 955 ab. (carisini), patrono: san Lorenzo (10 agosto).

Centro posto su un piccolo terrazzo alla destra del torrente Elvo. Abitato fin dall'antichità (nel territorio fu rinvenuto un reperto del Neolitico), dal sec. X appartenne ai vescovi di Vercelli, che nel 1126 lo infeudarono agli Avogadro di Carisio. Dopo una breve occupazione (fine del sec. XIV) da parte di Facino Cane, tornò agli Avogadro e in parte ai Roero, poi (1630) fu ceduto ai Caresana che lo tennero fino al sec. XVIII. § Dell'antico borgo medievale rimangono resti dell'originario castello, una porta-torre e tracce di mura. La parrocchiale di San Lorenzo (ricostruita nel sec. XIV, nel 1854 e restaurata nel sec. XX) conserva un campanile romanico-gotico. In frazione San Damiano è la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, di origine medievale. § L'economia si basa sull'agricoltura (riso, frumento) e l'industria metallurgica (alluminio) e alimentare (birra). Si pratica l'allevamento suino e bovino, che alimenta l'attività lattiero-casearia. § Il suo terrirorio è compreso nel Parco Regionale delle Lame del Sesia, istituito per tutelare le “lame” (anse) del fiume, che nei periodi di piena diventano stagni con piante autoctone, popolati da un'avifauna rara.

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